L'Immacolata di Porta Baresana diventerà ancora più bella. Presentato ieri il progetto di restauro

I lavori dovrebbero partire a gennaio e durare tre mesi, ha puntualizzato l’ex sindaco Nicola Pice

Stampa l'articolo

«Abbiamo deciso di essere indipendenti dai soliti finanziamenti per restaurare le opere d’arte». All’insegna di queste parole si è aperta ieri la conferenza stampa di presentazione presso la Sala degli Specchi del progetto di finanziamento per il restauro della statua della Madonna che svetta su Porta Baresana. I fondi saranno infatti reperiti attraverso un’operazione di crowdfunding gestita dalla piattaforma Meridonare, una start up nata dalla collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli, con il principale obiettivo di finanziare progetti sociali nel Mezzogiorno.

A snocciolare le tempistiche del progetto, condite con un excursus storico-culturale, è stato il professor Nicola Pice, presidente del Comitato Feste Patronali: «L’impegno per questo tipo di restauro era stato già assunto prima delle ultime feste patronali, poi alcune difficoltà logistiche hanno imposto il rinvio  per l’8 dicembre. Tuttavia, problematiche di tipo amministrativo hanno rimandato l’avvio del restauro a gennaio». Il professore prevede che i lavori saranno ultimati in tre mesi, mentre l’inaugurazione coinciderebbe con le feste pasquali.

L’ex-sindaco ha poi esposto le ragioni del restauro: «La statua è stata realizzata nel 1800 e appartiene alla nostra storia. Necessita quindi di un intervento di ripulitura dai depositi di guani, macchie di ruggine e qualche scrostatura di troppo provocata dagli eventi atmosferici».

La statua fu messa in piedi nel 1800 per ringraziare l’Immacolata del ritorno alla normalità in seguito alla rivoluzione partenopea del 1799. «Una rivoluzione che le masse popolari non compresero» puntualizza Pice. La statua, che ha quindi 217 anni, fu realizzata attraverso una raccolta fondi messa in piedi da confraternite e diocesi. Su un simile modello di crowdfunding allargato si cercherà oggi di finanziare il restauro.

Per il sindaco Michele Abbaticchio proprio questa modalità di raccolta fondi «si è sviluppata molto negli ultimi anni, soprattutto in ambito artistico piuttosto che nel settore dei lavori pubblici». Il primo cittadino ha inoltre elogiato l’operato del Comitato Feste Patronali «come collante per l’integrazione delle diverse zone della città», fino a paragonarlo ad una sorta di «comitato di quartiere dell’intera Bitonto».

Al momento la cifra prefissata da raggiungere è di 10 mila euro, da raccogliere in 4 mesi. Già da adesso è possibile versare il proprio contributo on-line sulla piattaforma Meridonare a questo link.

Una prima donazione è stata già effettuata: si tratta della nuova corona che cingerà il capo della statua restaurata, realizzata da Vincenzo Marinelli, in onore del padre, autore della corona precedente.

Per il momento gli altri eventi citati in cui sarà possibile fare una donazione per il restauro saranno l’8 dicembre in occasione della Santa Messa in Cattedrale, e il 17 dicembre durante l’evento musicale dei canti gregoriani presso il Monastero di Santa Maria delle Vergini. Abbaticchio ha poi rilanciato l’idea di allestire un “donamat”, ovvero una macchinetta in cui versare le donazioni, per ogni evento gratuito offerto dal Comune.

Don Ciccio Acquafredda, parroco della Concattedrale di Bitonto, si dice fiducioso sulla riuscita della raccolta e si augura che «le eventuali offerte siano libere e spontanee».  Infine auspica che «tutte le confraternite e le comunità parrocchiali collaborino assieme».