Scuola. L'opposizione interroga la giunta sulla ripartenza di settembre

Rossiello (Fi): "Le scuole delle frazioni hanno bisogno di autonomia. Non possono continuare ad essere in reggenza"

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«State pensando seriamente ad una revisione della rete scolastica bitontina e delle frazioni? Perché le scuole delle frazioni non possono continuare a rimanere così come sono. Hanno bisogno di avere l’autonomia scolastica. Il che significa avere un preside anche se non raggiungono i 600 alunni. Pensare ancora di mantenere due scuole con delle reggenze non è possibile. Per quanto possa essere ottimo il lavoro dei reggenti, una scuola ha bisogno della presenza fisica e concreta di un dirigente che organizzi e faccia valere il diritto allo studio».

A sollevare la questione, durante l’ultima seduta della massima assise cittadina, è stata la consigliera di opposizione Carmela Rossiello (Forza Italia), che ha anche chiesto all’assessore all’Istruzione Marina Salierno se e come si stia pensando alla ripartenza delle attività scolastiche per il nuovo anno, che, ricordiamo, inizierà il 24 settembre: «Vi chiedo se abbiate pensato di fornire spazi aggiuntivi per poter contenere in maniera corretta tutti gli alunni, in particolare nelle scuole primarie e dell’infanzia. Avete avuto incontri? Vi hanno chiesto di poter utilizzare anche il teatro, che potrebbe essere una location utilizzabile per una didattica alternativa? Stessa cosa per il Torrione Angioino. È stata posta la questione?».

«Sono stati effettuati sopralluoghi congiunti in tutte le scuole, insieme all’Ufficio Tecnico ed è stato chiesto a tutte le scuole di inviarci una nota in cui evidenziare tutte le cose di cui c’è bisogno per una giusta ripartenza. Tutte le scuole hanno risposto, ma le richieste riguardano principalmente arredi. Nessuno ha fatto richiesta di ulteriori spazi. È stata la risposta dell’assessore, che, comunque, ha assicurato: «Nel caso in cui ce ne sia bisogno, l’amministrazione saprà accontentare tali richieste. Abbiamo anche partecipato al bando di edilizia scolastica. Siamo beneficiari di una somma di 310mila euro. Oltre agli arredi sono state richieste anche manutenzioni straordinarie. Di questo si sta occupando anche l’Ufficio Tecnico, che, entro la settimana prossima (questa, ndr) dovrà compilare delle schede da caricare su una piattaforma del ministero per indicare come verranno ripartite queste somme. Il 3 luglio abbiamo convocato un incontro con tutti i dirigenti e con la quarta commissione e abbiamo ascoltato tutte le loro esigenze. Hanno messo in risalto la necessità di avere nuovi arredi, tra sedie e banchi monoposto. Per quanto riguarda l’organizzazione della rete scolastica, mi sono prefissata, a settembre, di organizzare un incontro e rivedere meglio tutta la rete, perché sappiamo benissimo che la Caiati andrà in reggenza e verrà riorganizzato tutto» Salierno.

«Caiati e Don Milani», corregge Rossiello, che critica anche governo nazionale sulla gestione scolastica, a suo dire, poco chiara e poco attenta: «Non sappiamo ancora chi deve comprare cosa. Si rischia che i comuni e le regioni acquistino gli stessi arredi promessi dal ministero, a partire dai banchi. Sarebbe uno sperpero di denaro pubblico. Invece, quei soldi potremmo spenderli per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, dato che la ministra Azzolina ha detto, per l’ennesima volta, che noi non abbiamo mai messo in sicurezza le scuole. Una cosa vergognosa, da parte di un ministro che sa meglio di noi come è la condizione delle scuole. Se si fossero coordinati per tempo, non saremmo a questo punto. Il 24 settembre è alle porte e non sappiamo ancora come ripartiremo. Non sappiamo come dovrà essere effettuato il servizio mensa. Nelle classi? Sarebbe poco igienico. Vi prego di essere attenti a tutto questo».

Sull’argomento “scuola” è intervenuto anche Franco Scauro (Bitonto Riformista), denunciando anche un altro problema: «Alcuni istituti si sono accaparrati un numero massimo di bambini e, quindi, raggiunto tale limite, dicono ai genitori di altri bambini che non c’è più posto e che devono andare altrove. Non mi sembra un modo di agire corretto, nei confronti dell’utenza. Abbiamo le aule sufficienti per assicurare le norme sul distanziamento? C’è un controllo da parte del comune? Perché è vero che hanno l’autonomia scolastica, ma devono comunque rispondere alle esigenze del territorio. Non si possono mandare in giro con il lanternino le famiglie a cercare dove mandare i propri figli. Chiedo la massima attenzione all’amministrazione, specialmente in questo periodo in cui ci sono le iscrizioni».

Un problema, chiarisce Rossiello, che riguarda non tanto la scuola dell’infanzia, dove non è garantito l’obbligo scolastico ed è possibile non accettare il bambino, ma le scuole primarie: «Dalla primaria in su non è possibile rifiutare un alunno se quell’alunno è del territorio dove ha sede la scuola. La precedenza, infatti, è per gli alunni che abitano vicino alla scuola».

«La prossima settimana valuteremo perché siamo d’accordo che sarebbe uno sperpero di denaro pubblico. 310mila euro non verranno sperperati» è la risposta di Salierno sulla necessità di fare attenzione all’acquisto di nuovi arredi: «Cercheremo di dirottare quei soldi anche sulle manutenzioni e su altro. Sugli spazi nelle scuole, ho fatto dei sopralluoghi. Le scuole si sono organizzate, riuscendo ad attrezzarsi e a trovare lo spazio sufficiente per ripartire con un unico turno».