Storia di Marco, un ragazzo che gira a piedi per l'Italia...

In Piazza Cattedrale incontriamo un ventottenne friulano alla scoperta del Bel Paese in un viaggio che lascia a bocca aperta

Stampa l'articolo
Storia di Marco, un ragazzo che gira a piedi per l'Italia... Marco con la mostra di "Scatta il Giro"

Sono le 17 di giovedì scorso. Siamo in Piazza Cattedrale, cuore del centro storico.

Da qualche minuto son lì mentre fervono i preparativi per l’allestimento della mostra per il concorso fotografico targato dabitonto.com, “Scatta il Giro”, presso il Centro di Aggregazione Giovanile – Liberi Tutti.

Cammino a passo svelto per far sì che tutto sia pronto per le 17,30.

Ad un tratto, in quella grande piazza, c’è qualcosa (o meglio, qualcuno) che attira la mia attenzione.

È un ragazzo. Folta chioma, barba alla Tom Hanks in “Castaway”, grosso zaino da viaggio sulle spalle. È fermo, mentre osserva attentamente le immagini di “Rivisitazioni”, la mostra che da qualche giorno è possibile visitare passeggiando per il centro storico.

Mi avvicino a lui, quasi certo di essere dinanzi ad un turista, incuriosito e colpito da quello sguardo a metà tra lo stupito per le meraviglie bitontine e lo spaesato. Lo saluto. Ci presentiamo.

Si chiama Marco, ha 28 anni ed è originario di Sacile, provincia di Pordenone, Friuli Venezia Giulia, al confine col Veneto.

Sorge spontanea la domanda.
Che ci fa a Bitonto?”. Ed è qui che dinanzi ai miei occhi si apre uno scrigno inatteso, impensabile, con una storia che lascia davvero a bocca aperta.

“Sto viaggiando a piedi per conoscere l’Italia e gli italiani in un’epoca di transazione come questa dovuta alla crisi economica e non solo”.

Un ragazzo di ventotto anni in viaggio solitario a piedi per l’Italia!

Ed ecco, dunque, che Marco inizia a raccontare tutta la storia di questa sua bizzarra ed affascinante avventura.

«Sono senza lavoro ed ho pochi spiccioli con me. Sono partito a piedi per scoprire l’Italia a Settembre da Aosta, per arrivare ad Ottobre ad Aulla, Lunigiana, nord della Toscana. Lì ho deciso di interrompere momentaneamente il mio viaggio con l’incombere dell’inverno e del freddo, e mi sono trasferito in Umbria, dove per tutti i mesi invernali ho lavorato come agricoltore volontario nei campi. Lo scorso 5 maggio, col ritorno di un clima migliore, sono tornato ad Aulla ed ho ripreso il mio cammino verso Sud ed eccomi oggi a Bitonto. Sono arrivato qui percorrendo l’antica via Traiana, provenendo da Ruvo di Puglia. Qui ho trascorso la notte in tenda, tra le campagne di Ruvo e Corato ed ho ripreso il cammino. Ogni giorno in media compio dai 25 ai 30 chilometri massimo. Il mio viaggio quotidiano oggi (ieri l'altro, ndr) terminerà a Modugno, dove ad aspettarmi c’è un mio vecchio amico d’infanzia, ritrovato casualmente sul web, che mi ospiterà per questa notte».

I suoi occhi e la sua espressione raccontano meglio di qualsiasi parola la bellezza di questo suo viaggio incredibile. Un viaggio attraverso montagne, colline, distese di campi, panorami mozzafiato.

«Sono un amante della montagna ed i paesaggi che mi hanno colpito di più sono stati la Valle d’Aosta e la Toscana. Mi sono fermato molto più del previsto a visitare il Lazio. Una volta giunto in Puglia, mi hanno accolto distese e distese di grano ma ho ritrovato un paesaggio più interessante e bello una volta giunto in questa terra, con così tanti ulivi eleganti».

Il viaggio di Marco alla scoperta dell’Italia, però, ha una meta ben precisa: Istanbul.  

«L’idea iniziale era quella di spingermi fino in Sicilia e risalire ma in realtà ho maturato in questi mesi il desiderio di non arrivare lì perché la mia tappa finale sarà Istanbul, in Turchia, dove voglio andare a vivere».

Un viaggio a piedi, certo, ma non mancano dei piccoli trasferimenti con dei mezzi pubblici.   

«Domani (ieri, ndr) riprenderò il mio cammino a piedi verso Bari, dove sabato mi raggiungerà la mia ragazza. Da qui andrò verso Brindisi, poi in treno verso Lecce per visitare il Salento. Ritornerò a Brindisi per prendere il traghetto ed arrivare in Grecia. Da qui, a piedi verso Istanbul».

Resterei ore ed ore a chiacchierare con Marco per conoscere il suo mondo, la sua vita ricca di sorprese e meraviglie. Il tempo stringe, la mostra incombe. Saluto Marco, invitandolo a visitare la mostra di “Scatta il Giro”. Lui va via, ad organizzare il trasferimento verso Modugno. Ma d’improvviso, durante le operazioni di voto al Centro di Aggregazione Giovanile, eccolo riapparire. 

Marco ha accettato e accolto di buon grado il mio invito. Ha deciso di trascorrere qualche altra ora nella nostra città. Marco si ferma, osserva le foto e vota la sua preferita. Diventa l’attrazione della serata, la gente presente si ferma attorno a lui, per conoscere la sua storia, la sua vicenda da novello Emile Hirsch in “Into the wild”, film del 2007 diretto da Sean Penn, e tratto dal romanzo di Jon Krakauer, “Nelle terre estreme”, in cui viene raccontata  la storia vera di Christopher McCandless, un ragazzo americano che per due anni viaggia negli Stati Uniti per raggiungere l’Alaska.

Alle 20,30 si chiude. Tutti salutano Marco. Ognuno prende la sua strada, non prima però di aver scambiato un contatto mail. Ci scriveremo, gli racconterò probabilmente di questo articolo e dell’esito finale del concorso. E vedremo se a vincere sarà stata la sua foto preferita.

Lo contatterò per mantenere vivo un rapporto nato così, un po’ per caso, ma soprattutto per restare aggiornato sull’esito del suo viaggio. Per continuare a vivere il fascino, la bellezza e l’intrigo di un’avventura coraggiosa ed inebriante che vorrei persino vivere anche io in prima persona. Per condividere un’esperienza che mi ha immerso in un mondo magico, lontano dalla frenesia di ogni giorno. E forse, quel contatto, sarà anche il modo di camminare a fianco di Marco, alla scoperta dell’Italia e degli italiani…