Trasferimento della "De Renzio" in via Crocifisso, la dirigente della Modugno- Rutigliano non ci sta

Una lettera ad Abbaticchio per lamentare l'assenza di comunicazioni ufficiali ed i possibili problemi che possono scaturire da questa decisione

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Dalla Dirigente dell'Istituto Comprensivo Modugno-Rutigliano, prof.ssa Angela Pastoressa, riceviamo e pubblichiamo quanto segue.

Egregio Sindaco,

spiace dover apprendere ancora una  volta da organi di stampa la latente volontà di un possibile trasferimento della S.S. di I grado "Anna De Renzio" nel plesso di Scuola Primaria di via Crocifisso.

Mi preme sottolineare che in merito a tale questione sono mancate comunicazioni chiare ed ufficiali da parte dell'Amministrazione Comunale a me rivolte, in qualità di dirigente pro-tempore dell'istituto di cui il plesso di Via Crocifisso fa parte, creando alla mia persona non poche difficoltà con le famiglie, in logica ansia per la "sorte" del plesso, non potendo del resto dare risposte certe attesa l’evasività delle risposte a me date dagli organi istituzionali preposti, risposte estremamente vaghe che spesso hanno ingenerato non pochi equivoci, "giocando” sulla concomitanza dei lavori di ristrutturazione edilizia già iniziati che richiedono uno spostamento di classi. Difatti insoluto resta il problema di fondo: si tratterà di un trasferimento temporaneo o definitivo?

Aggiungo anche che tali notizie, sia pure date dai media in termini probabilistici, finiscono per danneggiare la comunità scolastica da me diretta, visto che a fronte delle continue richieste di chiarimenti si oppongono diverse richieste di rilascio di nulla-osta verso altri istituti scolastici.

Fatto salvo ogni rispetto per le decisioni dell’organo istituzionale, sottopongo alla sua attenzione l’illogicità di una determinazione tesa a voler trasferire una terza scuola secondaria di primo grado in uno spazio territoriale che ne contiene già due, nel mentre si pretende di lasciare senza presidio scolastico una vasta area del paese. Si pensi solo al trasferimento quotidiano di "masse studentesche" da un polo all'altro della città con tutti i disagi di una distanza e di una convulsa percorrenza di strade, e mi riferisco ad importanti arterie della nostra città, quali via Modugno, via Palo, via Palombaio e via Terlizzi, su cui insistono grossi plessi abitativi e numerosi giovani nuclei familiari. A tutto ciò si aggiunga la “morsa” entro cui verrebbe ristretto il Comprensivo "Modugno-Rutigliano" che concretamente frenerebbe ogni possibilità di crescita della Scuola, una crescita che i dati numerici di questi ultimi anni evidenziano in tutta la loro portata.

Ma pur tralasciando i meri dati numerici, sottopongo alla sua attenzione anche un altro delicato ed importante aspetto. Sia il plesso di Via Crocifisso sia il polo di Via Amendolagine (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado) accolgono numerosi alunni in situazioni di svantaggio socio-culturale che, se concentrati in una stessa struttura, finirebbero per creare una scuola ghetto. Allo stato attuale, invece, essi sono distribuiti equamente, garantendo a tutti quelle pari opportunità formative e quella "dignità di persone", che si sviluppano proprio dal confronto quotidiano in situazioni eterogenee e in strutture ben attrezzate. La concentrazione di tutti gli alunni nel polo di Via Amendolagine richiederebbe, infatti, anche la necessità di trasformare in aule molti laboratori, che invece esercitano un'attraente motivazione nei confronti del percorso scolastico proprio per quegli alunni a rischio di dispersione e devianza.

Tutto questo anche perché pure la dirigenza e la componente docenti di questa scuola nutrono la stessa speranza che anima la sua persona, e cioè "la speranza che i bimbi di domani trovino una città migliorata".

E la città migliorata è fatta di certo non solo da edifici ristrutturati ma anche dalla qualità dell'offerta formativa in ambienti di apprendimento motivanti e attrezzati, con una scuola responsabile, protagonista e parte attiva nei processi di trasformazione della didattica e capace di stabilire le funzioni proprie delle reti di scuole.