"Vorrei che il "sacrificio" di Ciccio fosse capito dai ragazzi che si assembrano senza mascherina"

"Voglio altresì credere che la perdita di Ciccio possa servire a covincere i tanti che circolano nella nostra città senza alcuna precauzione per la propria salute e per quella dei loro concittadini"

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Un cittadino, il professor Michele Trovato, ha scritto queste interessanti considerazioni che noi riteniamo opportuno pubblicare. "Stranamente, ieri sera nel giardinetto ai margini della mia casa, una villetta a schiera confinante con quella che Ciccio Marrone ha abitato per diversi anni, non ho visto ragazzi, non ho visto nessuno. Di solito alcuni di loro, in gruppo, vi si intrattengono quasi sempre senza mascherina, come a sfidare il maledetto intruso che da più di un anno ci affligge e condiziona pesantemente la nostra vita quotidiana. Strano, il giardinetto ieri sera era deserto ed anche le vie adiacenti lo erano. Non trovo alcuna giustificazione alla morte di un giovane di 29 anni e tanto meno riesco a darmi pace della morte di un ragazzo solare, buono, schietto, sincero e sempre disponibile come lo era Ciccio. Voglio credere che Ciccio, quel bel bambino dai riccioli biondi e gli occhi azzurri che ho visto per la prima volta quando non aveva più di due anni, si sia "immolato" nel tentativo estremo di far capire ai ragazzi della sua eta' quanto sia pericoloso questo virus maledetto. Voglio altresì credere che la perdita di Ciccio possa servire a covincere i tanti idioti che circolano nella nostra città senza alcuna precauzione per la propria salute e per quella dei loro concittadini. Voglio proprio credere che vi sia un valido motivo per cui il giardinetto vicino casa ieri sera era deserto".