Voucher o aiuti economici per i fitti. Il Comune a fianco degli oltre 30 profughi ucraini presenti in città e frazioni

Via libera della Giunta a un preciso Atto di indirizzo di misure socio-assistenziali

Le idee sul tavolo sono tante.

Voucher alimentari, sanitari o farmaceutici. L’erogazione di contributi economici per provvedere al pagamento del fitto di casa. O anche l’attivazione di altri interventi di natura sociale che dovessero rendersi necessari. Anche Bitonto scende in campo per una mano concreta agli oltre 30 profughi ucraini presenti sul territorio comunale e nelle frazioni scappati dal loro Paese dopo l’invasione russa di oltre due mesi e mezzo fa. 

«Si tratta di un Atto di indirizzo - spiega l’assessore al Welfare, Gaetano De Palma, facendo riferimebnto a quello votato in Giunta qualche giorno fa  - che ha, da un lato, una valenza politica, dal punto di vista dell'affermazione, dell'impegno dell'amministrazione comunale all'accoglienza e al sostegno dei profughi ucraini, dall'altro ha una valenza amministrativa perché consente, sebbene il regolamento dei Servizi sociali già lo preveda, il sostegno ai cittadini ucraini che nel frattempo si sono stabiliti nel nostro territorio attraverso le forme che riterremo più opportune, perché sono in una situazione di bisogno che deve essere affrontata immediatamente evitando le lungaggini delle procedure burocratiche. È un atto importante, anche perché è fatto in piena autonomia, senza aspettare che dal Governo, arrivino indirizzi o risorse finanziarie per affrontare questa emergenza. Significa, allora, che ci facciamo carico noi nel sostenere anche finanziariamente un impegno nei confronti delle famiglie. Le forme di sostegno possono essere le più diverse: si può andare dal contributo economico per affrontare per esempio le spese di affitto e utenze per coloro che magari hanno trovato un appartamento; al sostegno di tipo alimentare attraverso l'erogazione di voucher alimentari, al sostegno per affrontare le spese mediche e farmaceutiche eccetera, ad altri tipi di aiuto quali l'assistenza nella loro vita quotidiana anche perché poi verranno alle prese con la macchina burocratica italiana»