Corpus Hominis, Therapia compie un anno e festeggia con una mostra d’arte contemporanea

Le opere di Giampiero Milella a descrizione del rapporto tra arte e scienza medica

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«L’arte di curarsi». Questo il senso della mostra tenutasi sabato sera nella sede del Poliamulatorio Medico Diagnostico Therapia, che, proprio sabato, ha festeggiato il suo primo anno di attività e l’avvio di un percorso congiunto con il Gruppo  GVM Care & Research, che ha lo scopo di accompagnare il paziente anche nell’importante e sempre difficoltoso momento dell’intervento chirurgico o delle cure altamente specialistiche.

La mostra d’arte contemporanea, Corpus Hominis, con le opere dell’artista barese Giampiero Milella, «lascia che la medicina incontri e si fonda con l’arte, dando luogo ad un rapporto tra sacro e profano ben espresso nei suoi lavori. - Ha affermato il direttore di Therapia Poliambulatorio – Curare il paziente significa non più soltanto offrire un servizio, ma prendersi cura di lui, garantendogli un supporto concreto e completo. Oltretutto ci piaceva l’idea di festeggiare in questo modo e con il nostro personale, i nostri pazienti e amici, questo primo anno ricco di soddisfazioni per Therapia».

 Ancora tanti però i progetti futuri del poliambulatorio, che mira ad estendere il proprio operato «anche all’aspetto estetico medicale e alla branca della medicina dello sport, che porterà Therapia a divenire un vero e proprio “laboratorio dello sport”, data la dotazione del centro di macchine all’avanguardia, in grado di seguire al meglio gli atleti».

Il direttore spiega, poi, il perché del percorso congiunto con GVM Care & Research, «Therapia ha intrapreso una collaborazione con GVM Care & Research, gruppo sanitario che garantisce ai nostri pazienti non pochi servizi aggiuntivi, tra cui una fortissima scontistica sulla diagnostica pesante, come quella delle TAC, e la possibilità di prenotare interventi in convenzione presso queste cliniche, con un’immediatezza unica».

A stupire i numerosi ospiti di Therapia, giunti per festeggiare con lei il suo primo compleanno, la complessità delle opere esposte, prodotte con l’utilizzo e l’assemblaggio di oggetti di scarto, cose dimenticate, in disuso, tutto quello che l’uomo di oggi produce e consuma. La collezione traccia un percorso attraverso simboli e storie legati al mondo della medicina e rappresenta il racconto simbolico di quello che è il rapporto tra arte e scienza medica, secondo l’artista.