“Dall’indaco al blu – poesie al confine”, il nuovo libro di Alessandro Robles

La nuova raccolta di liriche dell’autore pugliese è una selezione di versi scritti soprattutto durante le trasferte nelle località del Mar Mediterraneo

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È in uscita l’ebook di Alessandro Robles intitolato “Dall’indaco al blu – poesie al confine” e distribuito da Streetlib. La nuova raccolta di liriche dell’autore pugliese è una selezione di versi scritti soprattutto durante le trasferte nelle località del Mar Mediterraneo, in particolar modo sulle sponde delle isole greche. La pubblicazione è impreziosita dalle opere grafiche di Carlo Marrale, quadri di originale interpretazione delle molteplici suggestioni trasmesse dai paesaggi marini. Le “poesie al confine” di Alessandro Robles sono l’espressione di un limite sia fisico sia teorico, sia geografico sia emozionale. Presenza dominante dell’intera silloge è il mare, simbolo di viaggio, mistero e libertà. “Dall’indaco al blu” è il passaggio che lungo l’orizzonte dei crepuscoli trova una unione cromatica e sensoriale, nello spazio di esplorazione contemplativa dell’autore alle rive della vita. L’ebook, che si avvale del contributo dei giornalisti Mario Sicolo, per la prefazione sulle poesie di Robles, e Lucia Anelli, per la postfazione critica sulle opere grafiche di Marrale, sarà disponibile su tutte le librerie online nei formati più diffusi. “Alessandro Robles, personalità tanto schiva, quanto eclettica e geniale, è alla sua quarta silloge e, stavolta, segna un cammino materiato di ricordi e meraviglie, in virtù di una evoluzione della parola sempre più matura, che, ignorando disutili fole, non ha da inventare più nulla, ché l’universo ormai è tutto lì, con quello che basta perché l'autore lo riconosca e ne intoni il canto. Già, il tremore d’orizzonti lontani, la solitudine di malinconici tramonti, il candore di oniriche aurore: sono tutte dentro queste liriche, che sanno di sale e stupore. Ha pure una sua ben definita geografia l’opera, con le sue magie e le sue cromie, dolci colline serenanti, case bianche aggrappolate su verdi costoni, l'azzurro invitto di mattini tersi. E ancora: una spiga di lume che risplende nell'inchiostro lassù, il faro che illumina le onde inquiete del Mediterraneo, l'agosto che incendia giorni struggenti, l'istante eterno che ti graffia dentro, l'addio che è sempre speranza di tornare. "Dall'indaco al blu", appunto, tutte le sfumature di cielo e mare baluginano tristallegre tra queste pagine, come un simbolo inoppugnabile del nostro esserci.” (dalla prefazione di Mario Sicolo) “Nell’arte di Marrale, che di arte si nutre, l’empatia con l’elemento e la sua corporeità si spinge oltre e qui si scorge il fil rouge che lega le sue visioni, in cui il richiamo all’acqua è ricorrente. Tormento, approdo, perfezione ambita e orizzonti infuocati. Solo chi osserva con la lente del cuore coglie l’abisso che c’è intorno. Ogni opera di Marrale è fortemente lirica, anche nella sua ruvida semplicità. L’effetto di insieme è quasi pittorico, con lo sfondo che fa da tela e l’obiettivo da pennello. L’artista nello zoomare sul dettaglio rende omaggio all’instabilità dell’essere, nel suo sradicare e decontestualizzare, l’elemento perde la sua appartenenza e accoglie la poliedricità di una nuova esistenza, il respiro di un’eternità celata a chi non ne scorge il mistero.” (dalla postfazione di Lucia Anelli)