"Esperanto", a Bitonto con Tosca si fa il giro del mondo in musica

Concerto della cantante e attrice romana domenica 25 agosto, dalle 21, ai Giardini Pensili della Chiesa di San Francesco della Scarpa

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Tutte le lingue del mondo per cantare la pace, l'amore ma anche il dolore e il rimpianto. Dalla Russia alla Palestina, dalla Francia all'America del Sud, senza dimenticare Napoli, Roma e la Sicilia.

È questo il giro del mondo in musica di “Esperanto”, della cantante e attrice romana Tosca in programma domenica 25 agosto, dalle 21, ai Giardini Pensili della Chiesa di San Francesco della Scarpa, a Bitonto.

Il rinnovato spazio dei Giardini Pensili, con affaccio sulla Lama Balice, ospita per tutto il mese di agosto, fino a metà settembre, alcuni degli spettacoli del cartellone estivo del Teatro Pubblico Pugliese, per la stagione teatrale estiva del Teatro Comunale “Tommaso Traetta”. Dopo la “Messa Laica” di e con Michele Lobaccaro, lo spettacolo dei burattini di Maria Giaquinto, la musica classica dell'AMIFest e la commedia dell'arte dell'Officine Dinamo di Roma, è la volta della grande voce di Tosca, già vincitrice del Festival di Sanremo, in tournée quest'estate con “Esperanto”.

“Esperanto” è uno spettacolo di musica ma anche di monologhi e reading, un viaggio, un racconto in musica, che mescola le tradizioni musicali di tutto il mondo ai versi dei più grandi poeti di ogni tempo. Ecco dunque la tristezza del fado portoghese e i divertenti canti della tradizione yiddish, le ninne nanne russa e le ballate zingare, le preghiere sciamane e le serenate della tradizione romane. Attraverso lingue, suoni e tradizioni diverse si ricostruisce così l'esperanto, la ricercatissima lingua internazionale che unisce tutto il mondo e abbatte tutte le barriere. Un insolito percorso, alla scoperta delle tradizioni, ma anche della radici. “Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza siano proprio le nostre stesse radici. Così quando mi sento persa, e non vedo via d’uscita , sprofondo negli abissi delle “ tradizioni” e mi sento al sicuro, e appartenente a qualcosa di più grande e inspiegabilmente..sorrido!”