I rapporti tra Mussolini e Lenin. Ne parla Emilio Gentile

Lo storico sarà a Bitonto venerdì alle 18

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VENERDI' 21 SETTEMBRE 2018

- Alle 18.00 presso il Teatro Traetta di Bitonto

Per il "Parco delle Arti" - PROGETTO COMUNALE BITONTO CITTA' DEI FESTIVAL: VIAGGI LETTERARI NEL BORGO - VII EDIZIONE

il Professor EMILIO GENTILE presenterà il suo libro:

"Mussolini contro Lenin", Laterza Edizioni

Dialogherà con l'autore Cecilia Petta, docente di Storia e Letteratura presso i Licei

IL LIBRO:
In occasione del centenario della rivoluzione d'ottobre, Emilio Gentile rovescia i giudizi correnti nella storiografia italiana e straniera sui rapporti fra Lenin e Mussolini e getta nuova luce sui due primi capi rivoluzionari del ventesimo secolo, artefici dei primi regimi totalitari, l'un contro l'altro armati per imprimere il proprio modello sulla civiltà moderna. I due regimi non furono fratelli-nemici: il primogenito comunista non insegnò al secondogenito fascista, divenuto suo rivale, il metodo per distruggere la democrazia e istituire il regime a partito unico. Mai Mussolini considerò Lenin, la sua rivoluzione, il suo regime come esempi da imitare. Al contrario. Fin dal 1920 Mussolini condannò il regime di Lenin come una dittatura di fanatici intellettuali imposta col terrore sul proletariato, considerò fallito l'esperimento comunista, giudicò liquidata la minaccia bolscevica in Europa. E un anno prima della conquista fascista del potere, il duce dichiarò pubblicamente che in Italia non c'era nessun pericolo di rivoluzione bolscevica. Ricostruendo l'attitudine e l'atteggiamento di Mussolini nei confronti di Lenin, la rivoluzione bolscevica e il regime comunista, emerge una nuova e originale lettura di due uomini che hanno fatto la nostra storia.

L'AUTORE:
Storico italiano. Allievo di Renzo De Felice. Nella sua prima monografia, ha analizzato il ruolo della rivista La Voce nel panorama culturale e politico dell’età giolittiana (La Voce e l’età giolittiana, 1972). Successivamente si è dedicato alla nascita dell’ideologia fascista (Le origini dell’ideologia fascista, 1975) e alla figura di Mussolini (Mussolini e La Voce, 1976). Nel corso degli anni Gentile si è specializzato sul periodo del fascismo, dando alle stampe un buon numero di saggi su modernità, nazione, totalitarismi (ricordiamo almeno Il mito dello Stato nuovo, 1982, e Le religioni della politica, 2001). È stato insignito del premio Hans Sigrist dall’Università di Berna (2003) e (sulla scia del suo Italiani senza padri del 2011) dell’onorificenza Renato Benedetto Fabrizi dall’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia (2012). Del 2014 è Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della grande guerra. Oggi Gentile è considerato (anche a livello internazionale) fra i massimi storici italiani del fascismo. È docente di Storia Contemporanea presso l'università La Sapienza di Roma.

A cura del "Circolo dei lettori" della Libreria del Teatro

Ingresso libero