Il Symposium presenta "Sigillo di necessità" di Zaccaria Gallo

Una poesia dell'autore potrà presto essere letta anche in serbo e latino

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Una poesia da leggere, da sentire, da vedere. Una poesia per leggere nell'animo dell'autore.

Ecco“Sigillo di necessità”, l'ultima silloge di Zaccaria Gallo, presentata mercoledì scorso al Simposio.

Una presentazione insolita in cui viene dato ampio spazio alla poesia, alla recitazione e alla musica.

Ad accompagnare l'autore e la poetessa e moderatrice Angela De Leo, infatti, ci hanno pensato tre attori e due musicisti (figli dello stesso Gallo).

“L'uomo è nato con la parola. Prima era simile alla scimmia. La parola poi si è fatta arte, è passata alle mani”. Ed ecco i disegni, la musica, figli tutti di quell'arte che l'uomo utilizza per scavare nell'anima e per ricercare le risposte alle proprie domande.

E proprio il mistero è il tema portante dell'opera di Gallo. Quelli stessi misteri che gli impongono di inventare nuovi termini, di creare neologismi capaci di descriverli.

“La silloge – ha spiegato Angela De Leo – è composta da 4 sezioni”. Tempo, memoria, nostalgia di Tunisi (città natale di Gallo), di cui conserva ancora la sabbia rosa, la riproposizione del passato, i luoghi e gli incontri immaginari con i poeti contemporanei che più lo hanno colpito sono i temi trattati.

Il poeta può vantare già delle soddisfazioni. In particolare, una delle sue poesie è stata scelta per essere tradotta in serbo e per far parte di una raccolta di poesie in latino.

Ideatrice di questa impresa editoriale la Vallisa, e in particolare il professor Daniele Giancane, presente all'evento.

Piacevolmente sorpreso dall'affluenza, non frequente per presentazioni di libri di poesie, il professore ha ricordato il fermento culturale di Bitonto, città che può vantare molte personalità di spicco. Un ricordo anche a Mimì Luiso, recentemente scomparso.