L'arte trova casa a Bitonto in uno stretto vicolo di Muro Porta Robustina

Il poeta Nicola De Matteo visita la mostra organizzata dal centro culturale Mò-Heart di Damiano Bove. Ed è subito incanto

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TESTO DI NICOLA DE MATTEO L'ARTE a BITONTO trova casa in uno stretto vicolo di MURO PORTA ROBUSTINA Il centro culturale Mò-Heart col patrocinio del Comune di Bitonto ha organizzato la seconda rassegna d'arte contemporanea dal titolo "Artisti fuori le mura - pittura, musica e poesia". In esposizione opere di Aldo Corcelli, Giada Caldara, Lucia Ciliberti, Piera Calcarella, Vito Fiore, Franco Lisco, Francesco Cannone, Lia Liz, Delio Marotta, Piero De Benedictis, Damiano Bove, Gaetano Mastro, Marzenna Schmidlin, Angelo Lamorgese, Antonio Rossiello, Lucia Schiavone, Vito De Vanna. Oggi, la mostra sarà aperta dalle ore 18.30 alle 21. ...E poi ci sono persone probe e oneste come Damiano Bove che amano la cultura e nel suo nome si spendono giornalmente per promuoverla e offrirla a noi tutti. Ho visitato una mostra d'arte da lui organizzata in un luogo incantato di Bitonto. In un vicolo stretto stretto di Muro Porta Robustina dove ancora si respira l'aria della bellezza e dove è ancora possibile chiacchierare con le vecchiette sedute sulle sedie impagliate fuori l'uscio di casa. Ed è tanto, credetemi, in questo nostro tempo che appare irretito in uno spaesamento che cancella la dimensione umana della storicità. Qui ho ammirato quadri di autori a me inconosciuti che raccontano di una vita in continua trasformazione. In fondo Damiano è un poeta come sua moglie Tina De Santis e dedica tanto del suo tempo prezioso a cogliere sfumature che ci rivelano verità taciute. E coglie sfumature e racconta e trasmette il suo desiderio onesto di imparare e di vivere. Questa mostra è una lettura ad alta voce, è una ipotesi di rinnovamento didattico, è una fonte inesauribile di stimoli e impulsi che accarezzano la bellezza. Tornerò in quel vicolo stretto di una Bitonto che amo per leggere la vita negli sguardi delle persone, nelle pietre antiche che raccontano la storia e per chiacchierare con le vecchiette sedute tutto il giorno su quelle sedie impagliate, silenziose, vive.