La "menènne de Vetaunde" tra i protagonisti del 1° maggio di Taranto

Dopo 20 anni dai loro sketch, Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo sono tornati nei panni degli Oesais, parodia degli Oasis

Stampa l'articolo

La donzella bitontina più famosa della comicità pugliese è stata, ieri, tra i protagonisti indiscussi del concerto del 1° maggio di Taranto. Si, proprio lei, proprio l’anonima “menènne de Vetaunde” che, lungi dall’essere una fedele e sincera fidanzata, aveva un lungo curriculum vitae nel campo della friggitoria. Friggeva frutti di mare o, per essere più specifici, polpi, mentre il fidanzato impoveriva il portafoglio cercando di essere galante, di fare il cavaliere, pagando benzina, pizza e birra nelle quotidiane uscite da Molfetta a Bitonto. Senza mai andare oltre, perchè "l'amava assai".

Un talento, quello della ragazza, che avevano avuto modo di apprezzare tutti i bitontini, con sommo dispiacere del protagonista narrante della canzone che, preso atto di tutto, auspica alla consorte di spirare repentinamente munita dei conforti religiosi.

Per chi non l’avesse ancora capito, parliamo della “menènne de Vetaunde”, decantata dagli Oesais (al secolo Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo), la versione pugliese degli Oasis, negli sketch comici di Love Store, trasmissione in onda nel 1998, su TeleNorba e TeleDue.

Il duo comico “Toti e Tata” è tornato ad esibirsi nei panni degli Oesais, nel concerto del 1° maggio di Taranto, manifestazione che, ormai da anni, si pone come alternativa pugliese al grande concerto di Roma. Mentre sul palco romano si esibiva Noel Gallagher, uno dei due fratelli membri della rockband inglese, sciolta per le continue liti tra loro, sul palco tarantino si riunivano, dopo oltre venti anni, entrambi gli Oeasais, con quasi tutte le loro canzoni cantate in un dialetto molfettese appositamente storpiato. Da “Ianna” a “127 Abarth”, da “Sim turaist inglais” a “Sind a me vattain”, passando, appunto, per "Na menènne de Vetaunde", Solfrizzi e Stornaiolo hanno cantato tutte le canzoni della finta band, con la sola eccezione, purtroppo, di “Nu ngi’amà spusaj”.

I due hanno inscenato anche i loro simpatici litigi (sempre sulla falsariga dei fratelli inglesi) legati all’alcolismo del personaggio interpretato da Stornaiolo.

Un grande ritorno che ha spinto molti pugliesi a Taranto, per tornare a ridere con le canzoni degli Oesais.