“La vendetta di Bacco”, un successo intriso di amore, cultura ed emozione
Il padre di Res Ludica, Gaetano Napoli: "Non abbiamo riso, ma ci siam emozionati e il merito è di Piergiorgio. Tutto questo è per Michele De Pinto. Lo ricordiamo con gioia e portiamo avanti quello che lui ha amato fare"
Lo scorso week-end, il sipario del Traetta si è aperto per i sognatori di Res Ludica. “La vendetta di Bacco” potrebbe definirsi un intreccio tra cultura, emozione ed amore.
Il regista Piergiorgio Meola aveva preannunciato: «Questa qui non è una tragedia , non è “le Baccanti”, ma “La vendetta di Bacco”. Se si piangerà, sarà per la commozione di un finale inaspettato e positivo. Non c’è tristezza e angoscia, ma azione ,che è la cosa più importante».
E così è stato. L’appena passato week-end è andato in scena lo spettacolo di Res Ludica all’interno del Teatro Traetta.
Un successoè stato per Gaetano Napoli, Piergiorgio Meola e i ragazzi della compagnia. Sul palco, c’è stata una sorprendente rivisitazione della tragedia di Euripide.
“Oggi questa terra verrà risucchiata dalla vendetta che metterò in atto. Solo all’ultimo respiro capiranno che io sono il loro dio”, una voce dall’alto ha attirato l’attenzione.
E’ quella del semidio Dioniso, che, dopo la morte della mamma Semele, ha deciso di vendicarsi su Tebe e i suoi carnefici.
Quasi nessuno ha creduto al suo potere, plasmato dalla folgore di Zeus e l’amore di una donna.
L’ira di Dioniso si è scatenata soprattutto controPenteo, il quale lo ha fatto prigioniero per alimentare la sua tirannia e vedere con i suoi occhi colui che è adorato da tutti.
“Lui è solo un folle, come lo fu sua madre. Io non perderò il controllo e riporterò il regno alle sue origini”.
Penteo, ritornato dalla guerra, ha ritrovato la sua Tebe assuefatta da un semidio. Le donne, tra cui quelle di Cadmo e Tiresia, erano a volte troppo aggressive, impegnate nelle loro danze, nei loro banchetti e nell’agghindarsi per i loro uomini.
“A volte mi fanno paura”, ha confessato Cadmoa Tiresia. 8 donne son diventate le Baccanti di Dioniso, felici tra le sue braccia han giurato fedeltà e di combattere per il suo onore.
Infatti, la vendetta è compiuta anche grazie a loro. Dioniso, dopo esser stato fatto prigioniero, è riuscito a tirare in inganno Penteo asserendo fosse giusta la scelta di andar al cospetto del semidio come tutti gli altri.
Le Baccanti han, poi, dilaniato il corpo del tiranno e tagliato la sua testa. Per un gioco del destino, è stata la stessa Agave, sua madre, ad ucciderlo.
“Proprio la metà umana mi ha spinto a trattarvi come voi avete trattato mia madre. Da oggi sarò ricordato come dio, nato dalla folgore di un dio e l’amore di una donna”.
Uno scroscio d’applausi accompagna la gioia di Dioniso, che ha compiuto così la sua vendetta.
Gaetano Napoli e Piergiorgio Meola hanno, alla fine, ringraziato chi ha reso possibile la messa in scena di “La vendetta di Bacco”.
«Spero vi sia piaciuto il nostro lavoro-ha ringraziato così Piergiorgio-. Spesso quando si parla di tragedie, si hanno pregiudizi. Dovremmo averli sfatati con questa rappresentazione. Voglio ringraziare chi ha collaborato, soprattutto Gaetano, per la sua infinità disponibilità. Ci teniamo a Res Ludica e portiamo avanti il nostro lavoro anche per lui».
«Non abbiamo riso, ma ci siam emozionati e il merito è di Piergiorgio - ha concluso Gaetano Napoli -.Tutto questo è per Michele De Pinto. Lo ricordiamo con gioia e portiamo avanti quello che lui ha amato fare. Cerchiamo nel nostro piccolo di colmare i vuoti della sua mamma, Filomena, che ha partecipato alla realizzazione di questo spettacolo. Un lavoro che ha visto i ragazzi impegnati per 7 mesi e che ora è stato premiato nel giusto modo».