Le confraternite bitontine di San Michele Arcangelo, di San Giuseppe e del SS. Rosario a Matera

Il XXVI cammino nazionale ha avuto come tema “Gesù in persone camminava con loro. Le confraternite per la cultura dell’incontro”

Stampa l'articolo

Domenica 16 giugno si è svolto a Matera il XXVI cammino nazionale delle confraternite italiane incentrato sul tema “Gesù in persone camminava con loro. Le confraternite per la cultura dell’incontro”. Circa ottomila confratelli e consorelle provenienti da tutte le regioni d’Italia, con i caratteristici abiti tradizionali, le insegne e gli stendardi, si sono riversati per le strade della capitale europea della cultura 2019 per testimoniare la loro fede e l’impegno nella vita della Chiesa. Da Bitonto (città dalla ricca tradizione confraternale, con circa 23 confraternite e pie associazioni attive) hanno partecipato al cammino la Confraternita di San Michele Arcangelo, la Confraternita di San Giuseppe e l’Arciconfraternita del SS. Rosario, che collabora attivamente con la Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia tramite la presenza del segretario Domenico Ferrovecchio nella Commissione nazionale giovani confratelli. Dopo il raduno e la registrazione iniziali, alle ore 9.00 è iniziato il cammino di preghiera che si è concluso presso lo Stadio XXI settembre “Franco Salerno” dove alle ore 11.30 S.E. Mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, ha celebrato la Santa Messa nella Solennità della SS. Trinità. Nel corso della sua omelia, l’Arcivescovo ha esortato tutte le confraternite ad essere espressione dell'amore trinitario, come farina che diventa pane lievitato dalla grazia dello Spirito Santo, portando all’attenzione dei presenti la similitudine fra Dio e il pane della tradizione materana: “Qui a Matera c’è la cultura del pane. Non più forni di vicinato, ma forni presenti sul territorio sfornano continuamente il pane dal profumo intenso, dal sapore delizioso, dalla crosta croccante, che sfama, che sazia. È il pane Trinità. Come Dio è uno in tre persone, in una sola sostanza, così la pasta del pane, lavorata da abili panettieri, diventa, nonostante il triplice avvolgimento della pasta, una sola sostanza” – e ha continuato – “Noi tutti siamo chiamati ad immergerci nell’amore della santissima Trinità per essere, come Dio, come il pane, profumo, delizia, cibo che inebria, sazia, dà vita”. Un impegno forte che chiama a raccolta ancora oggi, nel terzo millennio, tutte le confraternite italiane, consapevoli di “essere nel mondo, ma di tendere al cielo”.