Love to Die. “Il resto è ombra… il resto è Segreto”

Lo spettacolo scritto e diretto da Piergiorgio Meola e sovvenzionato da Res Ludica

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Ieri il sipario del Teatro “Tommaso Traetta”  si è alzato per “Love to Die”, uno spettacolo scritto e diretto da Piergiorgio Meola e sovvenzionato da Res Ludica.

Dopo la prima di sabato 5, è stato confermato il successo di giovani attori.

Luci spente, spettatori attenti su una comoda poltrona, il sipario rosso levato, luci e ombre sul palco, la voce catturante di giovani attori, l’amore, la sensualità, la gelosia accecante, la morte. Piccoli particolari fanno di uno spettacolo la possibilità di dar voce a sentimenti e pensieri di un giovane regista, Piergiorgio Meola.

E’ stato accolto dalla compagnia Res Ludica circa due anni fa e ha potuto solo ora realizzare il suo sogno grazie alla collaborazione di Nicola Napoli.
Ha messo in scena la storia di due donne che amano lo stesso uomo e che dimostrano di esser capaci di tutto, di uccidere per l’appunto, per gelosia. «Mi chiamo Mia. Ho ucciso per gelosia, passione e amore. Sono un’attrice. La mia famiglia sono io».

L’amante Mia ha voluto così iniziare a raccontare la sua storia, quella di un amore nato non nel modo più romantico. I suoi silenzi hanno dato spazio a Lily, la donna prediletta che parla di occhi come oggetto della sua pazzia amorosa. 

L’agente Micol è l’uomo conteso, che con la sua furbizia è riuscito ad avere due vite parallele, nonostante il suo lavoro. Egli, dopo essere stato annunciato dalle dichiarazioni amorose delle donne, è apparso sulla scena per interrogare Mia sulla morte di suo marito.

E’ stato subito amore per la donna che riuscì a rubargli un bacio e a distrarlo dalle accuse di omicidio. Si è fatta luce poi su Lily, stanca delle continue bugie del marito, della sua assenza e delle mancate attenzioni. «Lo vidi uscire da quella porta e fu allora che sentii un nodo alla gola. Qualcosa ci separava e non erano le feste, il lavoro, era l’odio  e quando c’è odio, non si è più se stessi. Dall’amore all’odio non c’è che un passo.»

Lily ha concluso così il litigio con il marito e ha dato sfogo alla sua gelosia. D’altra parte Mia ha raggiunto l’obiettivo di poter vivere alla luce del sole la sua storia con l’agente Micol. Proprio quando ha deciso di brindare alla sua felicità, forse casualità del destino, ha incontrato Lily, che è riuscita ad ottenere l’occasione per potersi vendicare. «Canterò il vostro amore. Fagli una sorpresa. Vedrai che sarà così felice che morirà dalla gioia.»

Lily si è guadagnata in questo modo la fiducia di Mia, attirando i due amanti nel suo locale.  Tetre donne han ballato la danza della morte attorno all’uomo che è giunto in quel maledetto posto. Lily ha puntato la sua pistola contro Micol, pronto subito a difendersi. A quel punto è entrata in scena anche Mia, che ha sconvolto i piani. Due colpi di pistola : quello di Lily, che spaventata ha ucciso Mia, e quello di Micol, che colpisce la sua ex moglie. Ha vinto la gelosia, che ha posto così fine a un triangolo amoroso.

Uno scroscio di applausi ha reso soddisfatti lo scenografo Gaetano Napoli e il regista Piergiorgio Meola, che hanno ringraziato tutti gli spettatori, la compagnia Res Ludica e tutti coloro che hanno permesso di poter realizzare questo spettacolo.

Grazie a “Love to Die” si è dimostrato ancora una volta che il teatro affascina non solo un pubblico adulto, ma anche uno più giovane.