Mafia, crudeltà e spietatezza. Il festival "Del racconto, il film" questa sera in piazza Cattedrale

Sarà proiettato il film "L'assoluto presente" di Fabio Martina per la prima volta nel Sud Italia, basato su un fatto realmente accaduto

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Si va avanti senza sosta nella tabella di marcia della decima edizione del Festival di Cinema&Letteratura “Del Racconto, il Film”, organizzato dalla cooperativa sociale “I bambini di Truffaut” sotto la direzione artistica del giornalista e scrittore Giancarlo Visitilli, e per il prossimo fine settimana le proposte tra libri e film sono ancora una volta imperdibili.

 Il festival ha la caratteristica di trattare, come nessun altro fa, tutte le sfaccettature del Sociale. Ed è l’unico itinerante del Sud Italia che coniuga la passione per il grande schermo con quella per il libro.

La settimana si conclude con l’appuntamento del sabato 29 giugno, in piazza Cattedrale a Bitonto. Piero Ricci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, dialogherà con Giuliano Foschini  sull’ultimo libro critto a quattro mani con Carlo Bonini e intitolato “Ti mangio il cuore” (Feltrinelli) e dialogherà con loro sulla tematica affrontata nel testo: la mafia foggiana, la sua crudeltà e spietatezza e la capacità di essere capillare nel tessuto sociale. Chiude la serata la proiezione del film “L’assoluto presente” di Fabio Martina (inedito Sud Italia) basato su un fatto realmente accaduto. Ambientata a Milano è una storia di violenza gratuita da parte di alcuni giovani verso uno sconosciuto malcapitato. Il film si propone d'indagare la psiche dei giovani di oggi (Incontro riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti, è possibile accreditarsi sulla piattaforma SIGEF).

 

“Ti mangio il cuore” (Feltrinelli) di Marco Bonini e Giuliano Foschini

Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la 'ndrangheta. C'è una quarta mafia, che oggi è la meno raccontata e conosciuta. Eppure, dopo la 'ndrangheta è la più potente. E anche la più feroce. Nelle terre che si estendono dal promontorio del Gargano a Cerignola, fino a Foggia e San Severo, la Società foggiana ha il proprio centro operativo, ma i suoi tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d'affari internazionale. La sua violenza è arcaica e bestiale. I suoi membri firmano gli omicidi sparando al volto della vittima, perché deturpare le sue sembianze significa cancellarne la memoria. Della vittima, poi, leccano il sangue. Fanno sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci - per forza predatoria e per omertà. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni settanta a oggi gli omicidi irrisolti sono 280. Trentacinque solo nel biennio 2015-2016. Diciotto nel 2017. Negli ultimi dieci anni, dunque, il pedaggio di sangue è stato di due morti ammazzati al mese. La Società foggiana è oscenamente ricca. Ha il monopolio dell'industria agroalimentare. I silos di grano più grandi d'Europa sono qui. Da molti anni gestisce per la camorra e la 'ndrangheta i traffici di droga, cocaina ed erba, e ora anche di rifiuti. E la politica è subalterna. Un'inchiesta inedita che intreccia le dichiarazioni di investigatori, magistrati e semplici testimoni di questo inferno, per smascherare una catastrofe civile che è stata ignorata troppo a lungo.

 

 

“L’assoluto presente” di Fabio Martina (inedito Sud Italia)

Il film, ambientato e girato a Milano ai giorni nostri, è la storia di tre ragazzi sui vent'anni, Cosimo, Riccardino e Giovanni. A bordo di un Suv percorrono le strade deserte del centro città. All'improvviso fermano l'autovettura in prossimità di un parco, scendono e aggrediscono un passante, apparentemente sconosciuto, in cui si sono casualmente imbattu