"Notturno di donna con ospiti", apre Giuliana de Sio la stagione teatrale del "Traetta"

I 202 presenti al “Traetta” – che hanno fatto registrare il tutto esaurito – hanno confermato l’attualità del dramma teatrale scritto nel 1983 da Ruccello

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Dopo vent’anni dalla messa in scena di “Notturno di donna con ospiti”per la regia di Enrico Maria Lamanna, Giuliana De Sio torna ad interpretare il testo di Annibale Ruccello, rappresentato ieri sera al Teatro Traetta in apertura della nuova stagione teatrale firmata Teatro Pubblico Pugliese.

L'azione si svolge in una casa a due piani, ben riprodotta sul palco bitontino da Roberto Rucci, nella periferia di una metropoli: Adriana, protagonista della storia, porta avanti la sua esistenza da casalinga, nel caldo afoso, tra la melodia di “Montagne verdi” e le note del pianoforte invadente dei vicini di casa, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, interpretato da Mimmo Esposito, che lavora di notte e ritorna a casa all'alba.

Una sera accade che, rimasta come al solito sola, strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa.

Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, da una compagna di scuola (Rosaria De Cicco), sfuggita ad un’aggressione, e a suo marito Arturo (Andrea De Venuti), al primo fidanzato Sandro (Luigi Iacuzio), che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva.

Adriana, Medea dell’hinterland partenopeo, immersa nella banalità e nella vacuità dei nostri giorni, è rimasta ai margini del mondo, come una bambina che non ha strumenti di conoscenza, non ha possibilità di confronti e la quotidianità è l’unico “luogo” in cui combatte il mondo esterno che l’attira e la minaccia.

Tra le sue ossessioni rientrano anche i genitori, che ormai fanno parte di un onirico ricordo di fallimenti e delusioni: una madre con cui ha continui scambi telefonici non gratificanti - troppo cattolica, ma “dittatrice” ed ipocrita nella gestione famigliare - ed un padre che sperava solo che lei diventasse una maestra elementare.

L’evolversi della vicenda e l’arrivo di altri personaggi porteranno l’inconscio deformato di Adriana a riemergere, cicatrizzandosi, e a fare i conti con quello che non è chiarito nella sua storia personale.

Fantasmi come personaggi che si scambiano di ruolo e mettono in evidenza sempre di più la natura enigmatica e lacerata di una donna che ha subito violenza e condizionamenti e non ha strumenti per risolverli se non quelli del diventare essa stessa responsabile di violenza.

I 202 presenti al “Traetta” – che hanno fatto registrare il tutto esaurito – hanno confermato l’attualità del dramma teatrale scritto nel 1983 da Ruccello, originario di Castellammare di Stabia, scomparso prematuramente a 30 anni, nel 1986, in un tragico incidente stradale sull’autostrada Roma/Napoli.

Incanta la bravura di Giuliana De Sio, unica vera trascinatrice sul palco, vestita di una “napoletanità” mai colta nelle fiction televisive che l’hanno vista protagonista.

I veri protagonisti, però, restano la desolazione e l’isolamento, che portano, nel finale, a conseguenze di degenerazione psicologica dal taglio thriller.