Scompare Pinuccio Sciola, il più grande scultore italiano. Il ricordo del regista Raffaello Fusaro

"Sapeva suonare le pietre: scolpiva megaliti che se accarezzati... suonavano. Un'idea semplice che incantava. Quello che faceva Pinuccio stupiva molto i bambini"

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Sciola mi è stato presentato dal mio caro amico e artista della fotografia Gianfranco Mura. 

E' stato tra i protagonisti del nostro film "Le favole iniziano a Cabras". 

Pinuccio Sciola era un personaggio senza uguali. Uno dei più grandi scultori del nostro tempo. Perchè aveva dalla sua la poesia. Bastava questo. Andare a trovarlo era un'esperienza meravigliosa. 

Con il viso scolpito da rughe e passione aveva reso il suo paese un museo offrendo giardini di opere aperti a chiunque. Mi avevano parlato tanto di Sciola prima che gli stringessi la mano. Per quella stretta che ha toccato la materia fino a sembrare di pietra essa anch’essa, ho sentito immediata amicizia. 

Sapeva suonare le pietre: scolpiva megaliti che se accarezzati... suonavano. Un'idea semplice che incantava. Quello che faceva Pinuccio stupiva molto i bambini. 

Perché i bambini sono estranei a ogni sovrastruttura. 

Con le carezze ha fatto un gesto contrario alla Pietra che per natura fulmina, percuote e uccide. 

Lui l’ha cullata, è entrato in lei fendendola per farla suonare.

A me, per sempre, resteranno nel cuore il tramonto di San Sperate e Pinuccio. 

L'uomo che suonava le Pietre con le carezze. 

Ciao Maestro