U calannaire de Vetònde 2016. Un omaggio al centenario della nascita di Vittorio Muschitiello

Realizzato per volontà del Circolo Unione (e del "daBITONTO") e curato da Michele Muschitiello, il calendario rende omaggio a un maestro d'altri tempi

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C'è chi lo ricorda come un pedagogo e non come un semplice insegnante. Come un compagno da passeggio con cui parlare della situazione politica locale, dei più stretti fatti di attualità e di quello che accadeva nel sociale.

Altri ancora come il classico insegnante dei tempi che fu. Con il fondamentale e l'insostituibile quaderno con cui preparava e scriveva le lezioni che avrebbe “offerto” ai suoi alunni.

Vittorio Emanuele Muschitiello, insomma, era un maestro di altri tempi. Di quelli che forse, adesso, non ce ne sono più.

E, in occasione del centenario della sua nascita - il 19 gennaio 1916 -,il Circolo Unione (e il “daBITONTO”) ha pensato di dedicargli il calendario del 2016 (anzi, per essere più precisi, U Calannaire de Vetònde 2016) curato da Michele Muschitiello, e appuntamento ormai fisso della tradizione bitontina.

La sua vita da spendere come educatore e guida per intere generazioni inizia nel 1948 (nel frattempo aveva servito in Libia e in Italia durante la seconda guerra mondiale), quando supera il Concorso a cattedra per insegnante elementare.

«L'amicizia con Vittorio – ricordaFranco Nacci, amico di vecchia data – nasce perché è stato insegnante dei miei figli. Lihaeducatiall'amore per la famiglia, ed è stato amministratore dell'ospedale in un periodo in cui l'onesta della classe politica emergeva, e la sua più di tutte le altre».

Raffaele Moschetta, invece, seppur più giovane di età, ha avuto la fortuna di percorrere chilometri e chilometri in compagnia di Vittorio Muschitiello, e non sono state affatto serate perse. «Di lui – ricorda - ho sempre apprezzato il linguaggio spedito e l'invito costante al dialogo. Si discuteva della vita politica cittadina, dei comitati e della situazione a livello sociale. Non faceva monologhi e anche quando era nervoso, mi invitava a dire quello che era il mio pensiero».

Che Muschitiello fosse un maestro d'altri tempi lo ricorda anche Marco Vacca, anche lui insegnante ma prima ancora allievo di un altro punto di riferimento, Vincenzo De Michele. Erano gli anni '50, i tempi del maestro unico e di quello di ciclo. I tempi in cui i programmi, indicati dalla Democrazia cristiana, si basavano sui valori cristiano-cattolici. In cui la scuola finiva a maggio. In cui l'insegnante aveva un quaderno, un vero e proprio vademecum con cui portava per mano i discepoli.

«Già allora – ricorda Vacca – si facevano i centri di interesse, in cui si partiva da ciò che davvero interessava ai bambini, e poi derivavano gli argomenti di studio».

Già, purtroppo era davvero un'altra epoca...