Venti di Resistenza. Il romanzo storico di Michele Giorgio presentato ai ragazzi dello Scientifico

“Studiate la Resistenza” è l’appello dell’ex preside ai ragazzi

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Il 25 aprile prossimo l’Italia celebrerà l’anniversario della liberazione dal nazifascismo e della lotta di resistenza, lotta che vide coinvolta molta gente umile, quella gente che, solitamente, non viene ricordata, se non come numeri, sui libri di storia. E’ da questa premessa che parte il romanzo storico “Venti di Resistenza”, pubblicato nel 2013, in occasione del settantesimo anniversario dell’armistizio dell’8 settembre del ’43, e ripresentato ai ragazzi del quarto anno del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, scuola dove l’autore Michele Giorgio è stato preside per tanti anni.

Spesso si ricordano solamente gli episodi di resistenza avvenuti nell’Italia centro-settentrionale, ma dobbiamo ricordare che, anche nel Sud, ci fu resistenza al nazifascismo” ha introdotto il vicesindaco Rosa Calò, intervenuta in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Tra i relatori, la professoressa Arcangela Illuzzi ha ricordato, leggendo brani del romanzo, la figura di Giovanni Modugno, pedagogista bitontino che “credeva molto nell’insegnamento come strumento per formare le nuove generazioni e creare una società libera e democratica”.
L’uomo politico deve guardare al popolo con gli occhi dell’educatore. Senza scuola non c’è vera democrazia” era il pensiero di Modugno, riassunto nelle pagine del romanzo. Un pensiero che, secondo la professoressa Illuzzi, deve accompagnare,ancora oggi, l’azione didattica.
“Ho scritto un romanzo storico per ricordare quella resistenza fatta dagli umili, dal popolo, da quella gente senza nome che nei libri di storia è solo un numero” ha continuato l’autore, rivelando di essersi ispirato ad Alessandro Manzoni “che, ne “I promessi sposi” realizzò il riscatto degli umili”.
Il protagonista è Libero, umile contadino diventato eroe della resistenza antifascista, che accetta di andare sul fronte russo per spirito patriottico, pur contestando Mussolini” ha proseguito Giorgio, sottolineando che la Resistenza fu fatta anche da pochi intellettuali, come Giovanni Modugno e Benedetto Croce, “uomini che scelsero di guidare il popolo verso la libertà. Rivoluzionari sostanziali che spesso ebbero il coraggio di operare nella clandestinità, attraverso l’insegnamento ai ragazzi. Pensatori le cui idee sono valide tutt’oggi, perché sia nella sfera privata che in quella pubblica, c’è bisogno di uomini degni e virtuosi, perchè l’uomo pubblico è un educatore”.
Dall’autore, infine, l’invito ai ragazzi a studiare la Resistenza “momento storico molto impostante che rappresenta il secondo risorgimento italiano”.