Psicologia dello sport, un dettaglio determinante fra normalità ed eccellenza

Questo tipo di programmazione permette sensibili sviluppi delle prestazioni sportive

Chi pratica e chi segue sport a livello agonistico conosce bene l’incidenza dei fattori mentali sulla qualità e sulla buona riuscita della prestazione.

La psicologia dello sport è la disciplina che studia i fattori psicologici, sociali e pedagogici che forniscono la base per comprendere e stimolare il comportamento delle persone praticanti sport o attività fisica. Essa interviene nell'ambito della preparazione mentale e sulle abilità che possono essere incrementate nello sportivo, vale a dire l'attenzione, la concentrazione, la motivazione, la gestione dello stress e dell'ansia.

I primi programmi di preparazione psicologica per gli atleti sono stati sviluppati a partire dall’inizio degli anni ’70 e da allora hanno trovato una sempre più ampia diffusione nello sport di livello assoluto.

Attualmente si distinguono lo sviluppo di abilità psicologiche di base e programmi di tipo avanzato.

L’allenamento psicologico avanzato consiste nell’apprendimento e nell’ottimizzazione delle competenze mentali e relazionali specifiche per lo sport praticato dall’atleta che sono indispensabili per avere uno stile di vita adeguato agli obiettivi agonistici che esso si propone di raggiungere e per migliorare la sua abilità di gareggiare ed a sviluppare una mentalità vincente. Esso si distingue dall’allenamento che permette l’acquisizione delle abilità psicologiche dibase che dovrebbe avvenire in una fase precedente, poiché riguarda lo sviluppo di abilità trasversali agli sport e non è influenzato dalle competenze tecniche dell’atleta. Comprende, infatti, imparare a rilassarsi, il dialogo positivo con se stessi, l’uso della immaginazione mentale e imparare dall’esperienza.

La programmazione di questa attività richiede allo psicologo dello sport la conoscenza delle determinanti psicologiche della disciplina nella quale andrà a operare:

• gli sport di lunga durata (maratona, marcia, ciclismo su strada, canottaggio, canoa, windsurf, nuoto, sci di fondo) richiedono di tollerare la fatica fisica e di saperla gestire nei momenti in cui si presenta in gara. Necessitano di una notevole consapevolezza delle sensazioni corporee così da potere riconoscere e anticipare eventuali momenti critici durante la gara.

• gli sport di precisione (tiro con l’arco, tiro a volo, tiro a segno, golf, biliardo, curling, bocce) richiedono di coniugare insieme precisione dell’azione tecnica e velocità, per cui la concentrazione deve essere totalmente orientata all’esecuzione tecnica. Si richiedono livelli intermedi o bassi di attivazione, tanto che prima dell’esecuzione dei colpi la frequenza cardiaca si riduce e l’atleta esegue la sua azione in una condizione di semi-apnea.

• negli sport di coordinazione del corpo nello spazio (ginnastica artistica, pattinaggio artistico, danza, nuoto sincronizzato, tuffi, slalom speciale, slalom gigante, snowboard, free climbing) la prestazione migliore che è possibile fornire corrisponde con l’esecuzione ideale, ma nel contempo l’atleta sa che è quasi impossibile da raggiungere, poiché anche un minimo errore comporta la riduzione della qualità della prestazione nonché del punteggio che la giuria gli attribuirà.

• gli sport di breve durata (100 e 200 metri, staffette, 400 metri, nuoto, salti, lanci, salto con gli sci, sollevamento pesi) richiedono una concentrazione totale per l’intera durata della prova. Decisiva è l’abilità a gestire efficacemente l’impulsività e la tendenza ad agire in modo troppo anticipato rispetto allo start di partenza.

• gli sport di combattimento (scherma, boxe, arti marziali, lotta) richiedono un livello elevato di reattività mentale e fisica per tutta la durata del combattimento. Notevole importanza ha la capacità di sapere anticipare le mosse dell’avversario. Data la brevità dello scontro è decisiva l’abilità a sentirsi in gara e efficaci sin dai primi istanti del combattimento.

• negli sport di squadra (calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, rugby, hockey, football americano, baseball) si richiede lo sviluppo del pensiero tattico in un contesto di collaborazione con i propri compagni di squadra e di livelli di attivazione di moderata intensità.

• gli sport individuali di opposizione a prevalenza tattica (tennis, tennis tavolo, badminton) esigono lo sviluppo di un pensiero tattico adeguato alle competenze personali dell’atleta e alle caratteristiche del suo avversario e richiedono livelli elevati di attivazione per l’elevato numero di scambi e la rapidità delle azioni di gioco.

Una volta conosciute in termini globali le implicazioni mentali degli sport, la costruzione di un programma avanzato si può fondare sull’allenamento di queste abilità psicologiche: la scelta degli obiettivi, la gestione dello stress, laconcentrazione, la gestione della gara, la spiegazione dei risultati delle prestazioni agonistiche, lo stile di vitaadeguato alla carriera sportiva e il rapporto con l’allenatore.

La scelta di ricondurre le abilità mentali a questo insieme di competenze psicologiche deriva dal considerare il gareggiare in modo efficace come l’effetto visibile della qualità dell’allenamento effettuato.

Gli atleti e le squadre che riescono a sviluppare situazioni di questo genere hanno un’elevata probabilità di fornire prestazioni di successo.