Il mondo del software libero

Libertà degli utenti di compiere mille azioni

Guidare il lettore ad un uso più consapevole, autonomo e trasversale del personal computer: questo l'obiettivo del nostro viaggio nel mondo del software libero, ovvero di quei programmi accessibili a tutti sia da un punto di vista economico (gratuità della licenza) sia da un punto di vista tecnico (possibilità di apportare modifiche a seconda delle proprie esigenze e competenze).

Avvicinatomi al mondo dell'open source alla fine degli anni '90, come insegnante di materie tecniche nelle scuole secondarie inferiori, ho sperimentato in prima persona i diversi vantaggi del "software libero".
In primo luogo la possibilità di recuperare vecchi computer che giacevano accatastati nelle aule di informatica, mediante l'utilizzo di una distribuzione “leggera” del Sistema Operativo (S.O.) Linux, caratterizzata da una grafica semplice ma funzionale che non richiedeva grandi risorse hardware e permetteva di funzionare in livecon cd (senza installazione). In secondo luogo la possibilità per le scuole dove ho operato, di poter acquistare computer ottenuti assemblando singoli componenti, con un forte risparmio derivante dalla rinuncia all'installazione forzosa e costosa del software proprietario (Windows di Microsoft). In terzo luogo, la soddisfazione - come educatore - dell'interesse suscitato nei miei giovani allievi dal mondo dell'open source, che li avvicinava all'informatica da protagonista e non da semplici “utenti”.

Da quel momento in poi non ho più abbandonato la filosofia del software libero; anzi, citando una celebre canzone del Trio Lescano del PINGUINO, simbolo del S.O. Linux (l'open source per antonomasia), ne sono rimasto irrimediabilmente INNAMORATO, con buona pace di mia moglie Angela!

Che cos'è il software libero”?

L'espressione “software libero” si riferisce al rispetto delle libertà degli utenti e della comunità. In breve, gli utenti hanno la libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software. Tramite queste libertà gli utenti (individualmente o nel loro complesso) controllano il programma e le sue funzioni.

Quando non sono gli utenti a controllare il programma, allora il programma controlla gli utenti; e gli sviluppatori controllano il programma, quindi attraverso di esso controllano gli utenti. Un tale programma, non-libero o “proprietario”, diventa quindi uno strumento di abuso.

Un programma viene classificato come software libero se gli utenti del programma godono delle quattro libertà fondamentali.
- Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 1). - Libertà di studiare come funziona il programma e di modificarlo in modo da adattarlo alle proprie necessità (libertà 2). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
-  Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 3).
- Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti apportati (e le versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 4). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà. Essere liberi di fare queste cose significa (tra l'altro) che non bisogna chiedere o pagare nessun permesso. La libertà di usare un programma significa libertà per qualsiasi tipo di persona od organizzazione di utilizzarlo su qualsiasi tipo di sistema informatico. Nel softwarelibero, si usa il copyleft per proteggere queste libertà legalmente per tutti.

Il prossimo argomento sarà: Perché il software non deve avere padroni.