La scuola dovrebbe usare esclusivamente software libero

Richard Stallman: "In tutte le attività legate all'istruzione, deve esserci l'obbligo morale di insegnare solo software libero"

Come preannunciato, in questo articolo cercheremo di capire la relazione che intercorre tra software libero e istruzione pubblica.

Questo è un tema a cui tengo molto, perché con il mio lavoro di insegnante ho avuto modo di operare attivamente nel settore.

Facciamo una premessa ricordando la finalità della scuola pubblica: indipendentemente dalla condizione sociale, dall’ambiente culturale e da ogni altra condizione personale, la scuola deve dare a tutti gli allievi le conoscenze e le competenze indispensabili per diventare cittadini consapevoli.

La scuola pubblica è il principale strumento di una repubblica democratica che vuole rimuovere gli ostacoli al raggiungimento della libertà e all’eguaglianza dei cittadini.

Ilsoftware libero ha un ruolo particolarmente importante in ambito educativo. Le istituzioni didattiche a tutti i livelli devono promuoverlo poiché esso, fondandosi sulle idee di condivisione e diffusione della conoscenza umana, prepara gli studenti ad essere buoni membri della loro comunità. Il software proprietario è invece – come abbiamo imparato a comprendere – conoscenza riservata a pochi, sinonimo di chiusura e segretezza che è tutto l'opposto della missione delle istituzioni educative.

Ilsoftware libero non è solo un fatto tecnico; è una questione etica, sociale e politica. Ce lo ricorda, ancora una volta, Richard Stallman:

«In tutte le attività legate all'istruzione, deve esserci l'obbligo morale di insegnare solo software libero.

Il software libero consente alle scuole di risparmiare. Offre alle scuole, come ad ogni altro utente, la libertà di copiare e ridistribuire i programmi, di conseguenza il sistema didattico può farne copie per tutti i computer di tutte le scuole, contribuendo con ciò a colmare il divario digitale.

La scuola ha una missione sociale: insegnare a chi studia a diventare cittadino di una società forte, capace, indipendente, collaborativa e libera. Se la scuola insegna l'uso del software libero, gli studenti tenderanno ad usarlo anche dopo aver conseguito il diploma o la laurea. Ciò aiuterà la società nel suo insieme ad evitare di essere dominata (e imbrogliata) dalle multinazionali.

Quel che la scuola dovrebbe evitare di fare è insegnare la dipendenza. Le multinazionali offrono alle scuole dei campioni gratuiti per creare dipendenza nei giovani (vedi Microsoft Office - Licenza Studenti). Una volta che gli studenti saranno diventati adulti, queste aziende non offriranno loro più alcuno sconto.

Naturalmente la scuola deve praticare quanto predica: agli studenti dovrebbe essere consentito copiare, portare a casa e ridistribuire ulteriormente tutto il software installato all'interno dell'istituto.

Insegnare a chi studia l'uso del software libero, e a far parte della comunità ad esso collegata, è una lezione di educazione civica sul campo. Ciò insegna inoltre il modello del servizio pubblico anziché quello dei potentati. Il software libero dovrebbe essere usato in scuole di ogni ordine e grado».

Terminata questa prima parte passiamo a qualche suggerimento pratico di software libero ad uso didattico. Il progetto Edubuntu – ad esempio – è una distribuzione Linux di Ubuntu (a differenza di Windows, una stessa versione di Linux ha tante varianti che vengono chiamate distribuzioni) e punta a fornire una piattaforma tecnologica completa per la scuola, dall'asilo all'università. È una comunità di programmatori, educatori, genitori e tecnici che vogliono rendere la tecnologia più semplice e accessibile per tutti. Edubuntu è progettato per essere facile, sicuro e user friendly.

Nel prossimo appuntamento cominceremo a discutere di alcuni buoni motivi (tecnico-pratici) per preferire Linux ad altri sistemi operativi.