Io donna: una nuova visione

E’ proprio questo il momento in cui abbiamo bisogno l’una dell’altra, di tenerci strette a qualcosa che ci unisce e che ha odore di bellezza

Capita spesso di trovarmi a parlare di relazione di coppia, di universo femminile e universo maschile, e miriadi sono le domande che mi vengono poste. 

Non ci sono delle verità assolute perché una relazione funzioni, ma una cosa è fondamentale da considerare: che quando iniziamo una relazione bisogna tenere ben presente un’altra relazione primaria da nutrire, quella di ognuna e di ognuno con sé stessa e sé stesso.  

Ecco, questo spesso viene dimenticato. Perché scrivo questo? Perché come possiamo confrontarci, condividere, donarci e aprirci all’altro se non sappiamo cosa vogliamo, o ancor peggio, se lo sappiamo ma non ce ne prendiamo cura? Come possiamo pretendere che sia l’altro a portare nella nostra vita la felicità se non siamo noi i primi a occuparcene?

Da questo tema possiamo aprire capitoli interi, intanto ogni mese abbiamo questo spazio per incontrarci e approfondire.

Tengo a fare una differenza essenziale sul maschile e femminile seguendo una visione assolutamente olistica (da olos in greco che significa globale) che distingue l’energia maschile dichiarandola esterna (basti osservare la natura come ha creato la fisicità e la sessualità), volta all’azione, alla forza fisica, alla protezione “della casa”, alla materialità, alla mente logica….e l’energia femminile che è interna, volta al sentire, alla forza interiore (riprendo il concetto che riguarda la natura e da qui il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto…sopportazione di dolori anche ad alta frequenza), all’accoglienza, alla protezione “del focolare domestico”, alla ricezione, alla sensibilità, alla mente creativa….

Entrambe queste energie sono presenti in ognuno di noi (approfondiremo questo concetto il mese prossimo), quindi per essere in armonia bisogna riconoscerne la diversità e utilizzare le peculiarità di ciascuna.

Così come è per il tango in cui l’uomo ha il ruolo ben preciso di conduzione e la donna quello di seguire con apertura e attenzione l’equilibrio che si viene a creare nella coppia, è nella quotidianità, in cui ognuno segue il suo spazio ben confinato, chiaro e sicuro…se c’è ambiguità non vi è possibilità di vivere una vita sana. 

Colgo l’occasione della festa della donna per riportare una visione altra al movimento da cui deriva questa data così importante da essere ormai segnata sui calendari: l’otto Marzo. Il femminismo è stata la ribellione ad un sistema di repressione del femminile, servito a spostare dalla parte opposta il peso e la “parola”. Molte donne hanno lottato per l’uguaglianza, onore a loro che si sono sacrificate per darci il posto che oggi noi tutte occupiamo. Ora qualcosa sta cambiando, finalmente stiamo spostandoci nella ricerca di un equilibrio che possa fare in modo che ognuno possa assumere il suo ruolo, quello giusto per sé, perché non siamo uguali, non potremo mai esserlo per tutti i motivi su scritti. E’ la Natura che ci offre questa visione. Per cui festeggiare oggi non significa fare quello che fanno gli uomini ma rendere grazie a quelle donne che prima di noi si son battute per renderci i diritti che meritiamo e perché finalmente possiamo offrire al mondo la nostra vera Natura: l’essere MADRI di e in questo mondo.

E’ proprio questo il momento in cui abbiamo bisogno l’una dell’altra, di tenerci strette a qualcosa che ci unisce e che ha odore di bellezza.

L’uomo può riprendersi il suo potere solo se noi glie lo rendiamo, ora che conosciamo la nostra provenienza, le nostre potenzialità e la nostra forza.

Lasciamo andare la paura, ora sappiamo che LE DONNE CI SONO.