Duster, suv in spolvero

Aggiornamenti e nuovo motore per il best seller Dacia

Dacia, marchio del Gruppo Renault, al suo ingresso nel mercato italiano, a Gennaio 2006, rappresentava una scommessa. La sua proposta di vetture “a basso costo”, frutto di scelte orientate alla ricerca del massimo valore per il cliente, era rischiosa, perché poteva dare l’idea di un prodotto povero, superato.

Il pubblico ha apprezzato questo approccio di Dacia all’automobile ed i modelli proposti hanno realizzato vendite importanti.

Tra questi, il Duster ha rappresentato per molti automobilisti l’ingresso nell’universo dei SUV (Sport Utility Vehicle) e recentemente è stato sottoposto ad un aggiornamento.

I cambiamenti maggiori si rilevano nel frontale con una calandra dall’aspetto più moderno e robusto. I fari, a doppia ottica, hanno ora un disegno più articolato ed incorporano le luci diurne.

Rimanendo agli esterni, compaiono delle nuove barre personalizzate sul tetto, con supporti forati, e gruppi ottici posteriori ridisegnati.

Una volta saliti a bordo, si apprezza la nuova plancia il cui disegno ha permesso di ricavare un vano portaoggetti a vista dal lato passeggero, oltre a quello chiuso dall’apposito sportellino. La console centrale - liberata dai comandi degli alzacristalli elettrici migrati sulle portiere - può ospitare anche il display touch screen da 7 pollici (18 cm) del sistema multimediale (di serie sulla ricca Lauréate). Lo sforzo di Dacia per presentare un ambiente accogliente ed ergonomico è meritevole, ma alcuni dettagli potrebbero migliorare ancora. Penso al volante regolabile in altezza, ma non in profondità. I passeggeri, comunque, hanno uno spazio adeguato ed anche quello per i bagagli è molto ben sfruttabile.

Tanta attenzione è stata posta agli equipaggiamenti di sicurezza sia attiva che passiva: sono di serie su tutta la gamma il controllo elettronico della stabilità (ESP) e gli airbag laterali (oltre a quelli frontali per conducente e passeggero).

Importante è anche la presenza dei ganci “Isofix” sul sedile posteriore per fissare facilmente i seggiolini per bambini.

La novità nel campo dei motori è il propulsore 1.2 TCe, capace di 125 CV di potenza e di una coppia massima pari a 205 Nm da 2.000 a 3.000 giri/minuto. È un quattro cilindri turbo ad iniezione diretta di benzina molto reattivo ed elastico.

Sempre in produzione il “milleseicento” 16V da 110CV, anche in versione ad alimentazione benzina/GPL, ed il turbodiesel 1.5 dCi nelle potenze da 90 e 110 cavalli.

In quest’ultima variante di potenza, il turbodiesel è, secondo me, il miglior motore per equipaggiare le versioni 4x4 della Duster, grazie alla coppia di 240 Nm a 1.750 giri/minuto.

Il SUV Dacia, pur non avendo le marce ridotte, ha buone capacità in fuoristrada grazie alla trazione integrale ed alle favorevoli misure relative all’altezza da terra (21 cm), all’angolo di attacco (29,3°), all’angolo di dosso (23°) e all’angolo di uscita (34,9°). Per i passaggi più impegnativi è utile la prima marcia con funzione di “primino” ed il blocco della trazione sulle quattro ruote.

Questa operazione si effettua con un selettore a tre posizioni di facile utilizzo. La prima posizione (2WD) è relativa all’impiego della sola trazione anteriore, la seconda (AUTO) permette la ripartizione automatica della coppia tra avantreno e retrotreno in funzione delle condizioni di aderenza, fino ad arrivare al 50% di coppia motrice trasferita alle ruote posteriori e la terza (LOCK) blocca la trazione sui due assi e trasferisce costantemente il 50% della coppia al retrotreno. In questa modalità il sistema di trazione è adattato alle condizioni più difficili di utilizzo quali fondo accidentato o situazioni di scarsa aderenza (neve, fango, terra, sabbia) da affrontare a velocità ridotta.

La gamma Duster, con garanzia del costruttore di 3 anni/100.000 km, si trova presso le concessionarie a partire da 11.900 Euro per il modello base a trazione anteriore, fino ai 17.850 Euro della versione 4x4 più accessoriata.