Ogni volta che nasce un bambino nasce una mamma

Le fasi della gestazione dall’adattamento alla separazione

Bentrovati cari lettori,  dopo la pausa estiva riprendiamo con il consueto appuntamento con la mia rubrica.                                                                                                    

Ripartiamo da dove avevamo lasciato: dalla gravidanza. Mi piacerebbe lanciarvi qualche spunto di riflessione su questo magnifico viaggio per la vita.  

La gravidanza rappresenta per la donna un momento fondamentale per la propria vita: è un percorso che dà inizio ad una nuova vita e un nuovo ruolo, quello di madre.

Sarebbe, quindi, riduttivo parlare solo della gravidanza dal punto di vista fisico; è necessario parlarne anche da un punto di vista emotivo e psicologico. 

 Oggi, a questo proposito, si suole usare il termine gestazione: avere un figlio è un lungo percorso emotivo, fatto di cambiamenti e di crescita, in cui la nascita del bambino non indica la conclusione di tale percorso bensì il passaggio dalla vita intrauterina alla nuova vita fuori con mamma e papà.                                                                                                            

Si parla quindi di endogestazione intendendo i 9 mesi che precedono la nascita e esogestazione intendendo il periodo che dura 9 mesi dopo il parto in cui il neonato si sviluppa, cresce e completa la propria maturazione.                                                                        

L’endogestazione comprende tre trimestri che rappresentano una fase ben precisa :il primo trimestre è quello dell’adattamento ,il secondo di apertura e di espansione ,il terzo di separazione; questi tre trimestri sono presenti anche nell’esogestazione.                                                                                                  

Nel primo trimestre, l’annidamento dell’embrione in utero avviene quasi all’insaputa della stessa madre: la mancata mestruazione prima , la tensione del seno, la sonnolenza, la nausea, poi, sono i primi segnali che il corpo dà alla donna per “avvisarla” che qualcosa dentro di sé sta cambiando.                   

Questa è una fase di adattamento non solo fisico ma anche alla conflittualità emotiva come ridefinizione degli spazi per sé e l’altro.                                        

Alla fine del primo trimestre la donna trova un nuovo equilibrio e apre un nuovo spazio dentro di sé per il proprio bambino.                                                  

 Il secondo trimestre è caratterizzato dal benessere sia fisico che emotivo.    

I primi movimenti fetali danno alla donna la reale conferma della presenza del bimbo che diventa parte di lei: la pancia cresce e si vede, perciò la gravidanza diventa un evento sociale ; la donna si sente forte e serena, certa a questo punto di essere in due: questa è la fase dell’apertura, dell’espansione.                                                                                           

Con il terzo trimestre, per la donna inizia una fase di passaggio :il bambino non divide più i suoi ritmi sonno-veglia con la madre; acquista il proprio e scalcia forte. La donna si sente irrequieta, iniziano la contrazioni per la produzione di ossitocina; da un lato si fa imminente la paura del parto dall’altro nasce la voglia di conoscere il  bambino che ha più volte immaginato.                                                                                                      

Si tratta di una fase di preparativi: tutto deve essere pronto ,la famiglia nel suo complesso costruisce il prezioso nido dove verrà accolta la nuova vita.                   

Emblema della separazione è il momento del parto che prepara la donna all’ appuntamento al buio, dove è sicura di incontrare l’amore della propria vita.

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