Sei in attesa? Ecco l’agenda degli esami nel primo trimestre

La lista degli esami gratuiti, in esenzione

Cari lettori,bentrovati.

Oggi parliamo degli esami a cui dovrebbe sottoporsi la donna nel 1° trimestre di gravidanza.                                                                                                    

Gli esami del primo trimestre di gravidanza sono fondamentali per valutare attentamente il buon avvio della gravidanza ma anche per iniziare a fare le prime riflessioni riguardo le opzioni di screening e diagnosi prenatale.                    

La prima visita ostetrica della gravidanza viene generalmente programmata alla 7ª settimana di gravidanza e comunque non dovrebbe avvenire oltre la 10 settimana.                                                                                            

Durante la visita il ginecologo misura la pressione arteriosa, controlla il peso di partenza della donna, per stabilire quale potrebbe essere l’aumento ponderale ideale a fine gravidanza, e stabilisce con il calcolatore ostetrico qual è la data presunta del parto.                                                                                   

Nel primo trimestre, dalla 6-7° alla 13° settimana, si esegue la prima ecografia prevista dal S.S.N.(in totale sono tre, una per ogni trimestre), che serve per confermare la presenza della gravidanza in utero, la corretta datazione, la presenza del battito cardiaco, l’eventuale tipologia di gemellarità (monocoriale o bicoriale) e per identificare anomalie evidenti nelle strutture fetali.                                                                                                                  

Il medico fornisce consigli e informazioni e discute delle diverse possibilità di screening e diagnosi prenatale della sindrome di Down.                                         

Le visite ginecologiche sono a pagamento se effettuate privatamente, gratuite se ci si reca da un ginecologo che opera in strutture pubbliche, come gli ospedali o nei consultori familiari.                                                                 

Durante la visita il ginecologo prescrive i primi esami del sangue e delle urine. Sono esami gratuitipurché vengano effettuati in strutture pubbliche (o convenzionate col SSN) e nelle settimane indicate dal Ministero della Salute. Per ottenere l’esenzione, è necessario che siano richiesti da un medico di base o da un ginecologo di una struttura pubblica e che sul ricettario sia indicato il codice di esenzione con la settimana di gestazione.

Nel primo trimestre sono esenti dal ticket:

o   Gruppo sanguigno di entrambi i partner (se non eseguito in fase pre-concezionale)

o   Emocromo (per valutare se c’è anemia o vi sono infezioni in atto)

o   Esami infettivologici: HIV, rosolia, sifilide, toxoplasmosi epatite B e C. Sia il test per la rosolia che quello per la toxoplasmosi andranno ripetuti ogni 30-40 giorni fino al parto se l’esito è negativo (cioè non si è immuni).

o   Glicemia

o   Transaminasi

o   Anticorpi anti eritrociti, ossia il Test di Coombs indiretto: in caso di donne con gruppo sanguigno Rh negativo a rischio di immunizzazione il test deve essere ripetuto ogni mese.

o   Esame delle urine, chimico, fisico e microscopico. Ogni volta che si effettua l’esame delle urine, nel caso in cui risulti una presenza significativa di batteri, segno di infezione, il medico prescriverà anche un’urinocoltura, per ricercare i microrganismi responsabili, più un antibiogramma, per individuare l’antibiotico più efficace per debellarli.

 

Nel primo trimestre sono, invece, facoltativi i test per la diagnosi prenatale ma di questo parleremo nei prossimi articoli.

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