Bonasia entra in Giunta e in Consiglio è bagarre. Tante le critiche ai membri di Iniziativa Democratica, ormai in maggioranza

Dopo il benvenuto a Valentina Caldara, l'opposizione si scaglia contro sindaco ed ex colleghi, colpevoli di aver tradito gli elettori in cambio di "un posto al sole"

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La nomina assessorile per Cosimo Bonasia e il conseguente ingresso in maggioranza di Iniziativa Democratica non poteva certamente lasciare indifferenti i consiglieri, in particolare gli ex colleghi di opposizione.

E infatti, nella seduta della massima assise di ieri, è stato questo l’argomento più discusso.

“Ho scelto Cosimo Bonasia nella squadra di governo, a seguito di un’attenta e puntuale valutazione delle azioni del consigliere e del suo gruppo, che non hanno mai fatto mancare attività propositiva, in diverse materie – ha spiegato Michele Abbaticchio all’avvio dei lavori -. Sono stati collaborativi nelle commissioni, cercando di trovare soluzioni corrette, anche a detta dei consiglieri di maggioranza. Vista la concomitante dimissione di Domenico Incantalupo, che ringrazio per il lavoro svolto, ho scelto di premiare il loro ruolo e affidare a Bonasia Verde e Decoro Urbano, Trasporti e Viabilità Locale, materie di cui è competente. Ho scelto anche di affidargli la delega Polizia Locale, permettendo a Rino Mangini di concentrarsi sulle politiche di Marketing Territoriale in vista delle sfide che attendono la nostra città”.

La “promozione” di Bonasia lascia spazio in Consiglio a Valentina Caldara, che ha esordito ieri ringraziando tutti per l’opportunità.

Tra i complimenti e gli auguri di buon lavoro ad entrambi da parte della maggioranza, si è inserito anche l’intervento di Emanuele Sannicandro che ha approfittato dell’occasione per ufficializzare la nuova posizione di Iniziativa Democratca.

“Bonasia unisce la passione e la competenza, qualità purtroppo in disuso. E la competenza si acquisisce, oltre che con lo studio, anche con l’umiltà di studiare e leggere, abitudine abbandonata” ha dichiarato l’ex candidato sindaco.  “Abbiamo condiviso questa scelta e tutti sono stati contenti e hanno fatto gli auguri a Bonasia. Auguriamo buon lavoro anche all’amica Valentina Caldara”.

“Alla luce di quanto è avvenuto, io mi dimetto con effetto immediato da presidente e componente della commissione controllo e garanzia e dalla 1^ commissione consiliare. Le commissioni andavano rimodulate da un bel po’, non solo nei componenti ma anche negli argomenti, ma non è avvenuto. L’assise deve prendere atto che, dopo queste mie dimissioni, questo non è più procrastinabile” ha continuato.

Ad associarsi anche Pasquale Castellano (Italia in Comune) che ha scelto di dimettersi da “presidente e componente della 1^ commissione, in cui si sono discussi regolamenti, mai arrivati in Consiglio”.

Il discorso di Sannicandro non ha convinto però Carmela Rossiello (Forza Italia) che ha condannato chi baratta “l’etica e la dignità politica in cambio di un posto al sole”. “Chi si presta a questi giochi di potere, abbia la decenza di tacere, per rispetto degli elettori e della città. È giusto cambiare idea, ma si faccia la scelta di dimettersi e non di fare il salto della quaglia. Anche noi abbiamo offerto collaborazione e fatto proposte”.

“Capisco la delusione della Rossiello – ha risposto ironicamente il sindaco -. Si sente sola perché non ha a fianco i compagni di Lega e Fratelli d’Italia, che non hanno avuto i numeri per entrare in Consiglio. Bitonto è antifascista. Il problema non è chi sta da questa parte, ma di chi sta con le destre”.

“Come potevano essere Lega e Fratelli d’italia in Consiglio, se non esistevano alle amministrative?” ha controbattuto la forzista, rassicurando tutti: “Non mi sento sola. Sono tranquilla di essere qui seduta e di restare qui fino alla fine del mandato”.

A condannare il “teatrino di marionette” è stato anche Franco Scauro. “I consiglieri che in campagna elettorale hanno sbandierato peste e corna nei confronti del sindaco, presentandosi come antitesi dell’uomo solo al comando, sono stati fulminati ora sulla strada di Damasco e hanno voltato le spalle a tanti cittadini che avevano creduto in loro. Cedendo alle lusinghe, hanno dimenticato le promesse. Hanno deciso di cambiare gli abiti e andare in scena. Ognuno si senta libero di interpretare il ruolo che più gli aggrada. Ma tutti i protagonisti rispondono ad una sola figura: il regista. Il sindaco è da Oscar e ha creato qualcosa di imponente per raggiungere i propri obiettivi”.

“I socialisti sono presenti – ha rassicurato Scauro -. Ci dissociamo in maniera netta da questo teatrino e continuiamo a rappresentare i cittadini in minoranza, senza farci coinvolgere da giochetti che andranno ancora a verificarsi. Alla maggioranza interessano spartizione di poltrone, grandi o piccole che siano, e di incarichi. A noi no”.

Stizzita la risposta di Michele Daucelli che ha ripercorso la storia del suo movimento. “Quando nel 2016/17, alcuni autorevoli personaggi del centrosinistra ci hanno contattato, il nostro gruppo ha creduto in un valore alto della politica e ha sposato il progetto, ponendo come condizione quella di esprimere un rappresentante alle primarie. Ho rinunciato al mio assessorato e alle indennità, per credere nel vostro disegno. Ma già il giorno dopo delle primarie, abbiamo notato che tutti quelli che sostenevano altri candidati, si sono piazzati nelle liste che sostenevano Abbaticchio. Tanto che suggerii a Sannicandro di ritirarsi, ma lui si rifiutò perché ci aveva messo la faccia”.

L’ex assessore ha anche ricordato l’offerta di assessorato già avanzata dal sindaco un anno fa e condivisa da loro con la Federazione Pares, che, non trovando sintesi, si ruppe. Proposta non rifiutata invece in quest’occasione.

“Abbiamo fatto sempre opposizione su argomenti. Ora siamo in maggioranza, ma il nostro cervello è indipendente e se le cose non saranno condivise, lo faremo notare”. E ancora. “Non siamo caduti alle lusinghe, anzi le abbiamo rinunciate nel 2017 e anche nel 2019, quando nell’incontro con Pares non si raggiunse nulla”.

E proprio sulla questione Pares è tornato anche Sannicandro, minacciando di rivelare “perché il percorso si interruppe”.

Provocazione a cui ha risposto Scauro, leggendo il comunicato dell’epoca dei Socialisti, pubblicato anche sulla nostra testata (leggi qui: https://bit.ly/392CESU).

A distanza di un anno, però, quelle parole risultano indigeste al primo cittadino che promette di trasmettere al suo legale le dichiarazioni false. “Ci rivediamo in sede giudiziaria”.

Velenosissimo anche l’intervento di Franco Natilla, indignato dal dover discutere di “questioni che attengono assai poco a quella richiamata, anche nei precedenti interventi, Politica con la P maiuscola”.

Riportando il testo “Le ragioni di una scelta” (leggi qui: https://bit.ly/2wEKyTW), redatto dall’ex Insieme per la città in occasione della spaccatura con la coalizione Abbaticchio, il consigliere di Bitonto Riformista ha attaccato Sannicandro e compagni: “Mi aspettavo di sentir dire cosa è cambiato rispetto alla data della stesura di questo documento. Ma non l’avete detto. Avete tradito persino me che ho creduto in voi e nel candidato sindaco Sannicandro. Si può cambiare idea, ma se si vuole, si rinunci all’indennità, altrimenti tutto si può ricondurre alla caramellina che viene dispensata”.

“Il sindaco è un abile stratega, ma le vittime sono quelle che si fanno condizionare. Fare opposizione non significa rincorrere il sogno di assessorato. Si amministra anche in minoranza” ha tuonato Natilla.

“Qualcuno ha accusato me perché sono passato da una parte all’altra. Sciocchezze. Sono sempre entrato in consiglio con una maglia e ne sono uscito con la stessa. Sono entrato in opposizione e sono uscito in opposizione. Nella vita politica, succedono cose inaspettate, ma mai si deve cambiare idea per una caramellina”.

“Spiegherò anche al consigliere Ciminiello, quando verrà in consiglio, cosa significa “caramellina”, ricordandogli la registrazione che mi fece ascoltare a casa mia. Se dobbiamo dirci le cose, dobbiamo dirle tutte” è stata la forte chiusura.

Il lungo botta e risposta tra Natilla e Sannicandro su situazioni analoghe avvenute anche in epoca Kuhtz, dibattito che ha fatto inalberare il consigliere Giuseppe Santoruvo, ha lasciato poi spazio alle parole del neo assessore.

“La mia voce sarà identica da questa parte come dalla quarta poltrona a sinistra – ha dichiarato Cosimo Bonasia -. Sono un neofita della politica e ne sono contento. Il nostro contributo è stato dato sempre e comunque. Ho sentito dire che si amministra anche dall’opposizione. L’abbiamo fatto sempre, facendo proposte concrete e non solo in quest’aula. Ed è qui che c’è la rivoluzione che tanto vi scandalizza”.

“Quel documento che Natilla ha letto mi ha ricordato il nostro passato – ha continuato -. Allora quello che si era rotto era sulla metodologia e non sul piano squisitamente programmatico. Oggi abbiamo la possibilità di intraprendere un percorso che ci vede tutti quanti lavorare per la città. Non rinnego quello che ho detto. Ma se viene data la possibilità, non la caramella, di poter essere ancora più collaborativo, non vedo perché bisogna scandalizzarsi”.

“Sarò ben lieto di raccogliere dall’opposizione suggerimenti che vadano nella direzione giusta” ha concluso Bonasia, scrivendo la parola fine alla discussione sul punto all’ordine del giorno.