Sostituiti 22 presidenti di seggio su 51. La "sferzata" di Domenico Damascelli: "A Bitonto è stato fatto in modo non usuale"

Il candidato sindaco di centrodestra rievoca in Consiglio quanto accaduto nelle ultime elezioni amministrative. L'aula, inoltre, dà il via libera al nuovo Patto dei sindaci su clima ed energia

Anche il secondo Consiglio comunale dell’era del sindaco Francesco Ricci ha fatto capire quale sarà il clima che si vivrà nei prossimi cinque anni: una forte dialettica politica tra maggioranza e l’opposizione, con quest’ultima che si dimostra particolarmente attenta e vivace su ogni singolo provvedimento. E così è stato anche venerdì mattina, dove l’emiciclo era chiamato a discutere di assestamenti ed equilibri di bilancio, debiti fuori bilancio e la ratifica del nuovo Patto dei sindaci per il clima e l’energia.

Il punyo degno di nota è stato, però, l’intervento del consigliere di opposizione Domenico Damascelli, il quale ha portato alla luce (anche se, in realtà, qualcosa era già noto da due mesi) una situazione accaduta a poche ore dal voto del 12 giugno. La sostituzione di ben 22 presidenti di seggio su 51 - a Palermo, quasi nelle stesse ore, diedero forfait 90 su 170, con grande indignazione da parte di tutti; eppure, fatte le debite proporzioni, non è che i numeri siano tanto differenti... - e per farla pare ci sia stata una procedura non usuale. «Io chiedo - afferma l’ex vicesindaco, pur non lanciando nessuna accusa e difendendo il lavoro importante e prezioso degli uffici comunali - che da ora in poi, a differenza di come è avvenuto, per la sostituzione vengano usati criteri e modalità trasparenti a tutte le parti politiche. In altri Comuni, gli uffici hanno chiamato i candidati sindaco per capire la modalità con cui operare in questa situazione proprio per garanzia di tutti. A Bitonto sono state chiamate continuamente persone, anche non iscritte all’albo dei presidenti di seggio, da esponenti politici presenti nelle liste che hanno appoggiato il sindaco e a cui è stato proposto di sostituire i mancanti. Non mi sembra una cosa molto lineare e sarebbe stato opportuno effettuare una estrazione pubblica dall’Albo dei presidenti e raggiungere la persona telefonicamente e nel giro di poche ore si risolveva il problema. Chiediamo trasparenza d’ora in poi e non il coinvolgimento di amici di amici».

A livello di provvedimenti, invece, come già detto, c’è stato il disco verde all’unanimità dell’adesione di Bitonto al nuovo patto dei sindaci, che va a rivedere quello precedente (ottobre 2015) e lo va a migliorare perché i singoli enti si impegnano a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra al 2030 in misura almeno equivalente al rispettivo obiettivo nazionale e a essere coerenti con l'obiettivo dell'Unione europea di ridurre le emissioni del 55 per cento entro il 2030, oltre a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. I firmatari delll’accordo (licenziato nell’aprile 2021) condividono una visione per il 2050: accelerare la decarbonizzazione dei loro territori, rafforzando la loro capacità di adattarsi agli inevitabili impatti del cambiamento climatico e consentendo ai loro cittadini di accedere a un'energia sicura, sostenibile e accessibile