Chiusura dell' Ufficio del Giudice di Pace: flop della politica bitontina
La politica bitontina ha fallito, faccia mea culpa
É del 12 Marzo scorso il decreto del Ministro della Giustizia Orlandi, con il quale si chiudeva definitivamente l'Ufficio del Giudice di Pace di Bitonto.
Dopo la chiusura del Tribunale, chiudono anche gli uffici dell’ex pretore, unici rimasti nella nostra città a garantire un servizio alla collettività.
La chiusura degli uffici del Giudice di Pace rappresenta la privazione a tutti gli effetti di un servizio sociale per la comunità.
Cosa ha fatto l'amministrazione Abbaticchio per evitare la chiusura dell'ultimo “pezzo” del palazzo di giustizia bitontino?
Quali sono le misure pensate dai politici bitontini per evitare la chiusura dell'Ufficio del Giudice di Pace?
Al di là di proclami, il primo cittadino e la sua amministrazione e tutta la politica bitontina, non hanno provato in alcun modo ad evitare la chiusura.
In questa sede lanciamo una nostra idea che da una valutazione delle notizie provenienti da altri Comuni italiani, visto che il taglio dei Tribunali ha interessato tutta la penisola da Nord a Sud, ha consentito di mantenere aperte le sedi degli Uffici del Giudice di Pace.
L'Ufficio del Giudice di Pace di Bitonto aveva un bacino d'utenza elevatissimo, a tal punto non si poteva costituire un tavolo con tutti i comuni del circondario Bitontino al fine di acquisire da parte di questi la disponibilità ad accollarsi le spese insieme alla stessa Bitonto, di gestione della sede?
È possibile che nessuno abbia pensato a ciò?
La chiusura dell'Ufficio dell'ex pretore, è grave e nuoce alla collettività.
La comunità che intende servirsi di questo strumento di giustizia, sarà costretta a sostenere altre spese necessarie per lo spostamento oltre a quelle di giustizia già previste dalla legge.
La politica bitontina ha fallito, faccia mea culpa!