"Città dell'uomo", la scuola di formazione politica entra nel terzo biennio di vita
Per orientare i giovani nel mondo in continuo divenire della politica
"Città dell'uomo", la scuola di formazione politica,entra nel terzo biennio di attività, finora caratterizzata dalla partecipazione numerosa dei giovani, senza preclusione ideologica alcuna.
E l’incipit di questa nuova avventura sarà griffato da Walter Veltroni, cui spetterà, domani alle 16.30 presso il Teatro Traetta, la prolusione iniziale sul tema: "Quale etica per la politica: alla ricerca del senso perduto".
La professoressa Cecilia Petta illustra le finalità dell’associazione: "La scuola vuole orientare i giovani nel mondo in continuo divenire della politica, guidarli al civismo, non è giusto che nelle scuole l'educazione civica debba essere ancora “ancilla” di altre discipline. Le nostre stelle polari saranno il pensiero pedagogico di Giovanni Modugno, fattore determinante di ispirazione, e la Carta Costituzionale, il cui studio sarà approfondito nei due anni. Nel percorso sempre presente sarà l'Europa, perché la formazione non può prescindere dalla dimensione europea”.
“Gli adulti hanno il dovere di condurre i più giovani nel percorso lento e lungo verso una democrazia piena. Certo, oggi la politica respinge i giovani e i partiti non hanno alcun interesse a formarli, non è un caso che la qualità dei nostri rappresentanti spesso non sia il massimo. È necessario che i cittadini siano coscienti del loro ruolo”, ha notato l’onorevole Giovanni Procacci, nume tutelare del sodalizio.
Il programma è variegato e articolato su temi e questioni riguardanti la quotidianità. Si va dall’etica della politica al lavoro, settore in profonda crisi, dalla comunicazione e libertà di espressione nel villaggio globale al valore della solidarietà e della sussidiarietà, dalla meritocrazia e il diritto allo studio al diritto internazionale.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti politici.
“Il dibattito è lo strumento fondamentale per fare circolare le idee soprattutto fra i giovani, che devono recuperare la dimensione della dignità della persona”, ha sottolineato il nuovo presidente, il preside Filippo Rucci.
Dulcis in fundo, la chiusura con la pièce pensata dalla docente dell'Itc "V. Giordano", Anna Grande, che racconterà l'impegno di educatore insigne, quale fu appunto Modugno, che trovò la via per uscire dalla crisi in una antropologia cristiana vissuta culturalmente.
Il dialogo tra il pedagogista e gli studenti di oggi sfocerà in un canto rap, che ne attualizzerà la luminosa lezione.