Coronavirus. Chiudono molte aziende della zona industriale. Domenico De Santis: "Scelta difficile, ma saggia"

E, sull'ex Om Carrelli: "Tutto procede secondo la tabella di marcia"

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Nell’intervista rilasciata Radio00 Domenico De Santis, Consigliere del Presidente della Regione Puglia, parlando delle misure economiche messe a punto da Stato e Regione Puglia, per aiutare il tessuto economico cittadino in questo momento difficile, ha fatto anche il punto della situazione sulla zona industriale di Bari. Qui, infatti, nelle tante aziende che vi sorgono, lavorano tantissimi concittadini che, come tutti, stanno vivendo con ansia l’emergenza Covid-19, non solo per il rischio di contagio nelle fabbriche, ma anche per il futuro, quando, lasciata alle spalle questa terribile esperienza, bisognerà ripartire.

Molte sono le aziende che hanno deciso di sospendere ogni attività produttiva, nonostante all’interno di alcune di esse ci fosse già aria di crisi. Hanno deciso di fermarsi aziende come Bosch, Magneri Marelli, Oerlikon Graziano, Skf, Magna International, come riferisce l’intervistato. Una scelta difficile, ma saggia per De Santis: «Stiamo parlando della vita delle persone. Le grandi aziende della zona industriale di Bari hanno deciso quasi tutte di sospendere le attività, in accordo con le parti sociali. Parliamo di migliaia di lavoratori che per 15 giorni non lavoreranno, di fabbriche che stanno chiedendo. È una scelta saggia, perché contribuisce ad evitare che il contagio si diffonda e a ripartire con forza quando tutto sarà finito, speriamo quanto prima».

E parlando di tessuto economico della zona industriale, non si è potuto sorvolare sulla vicenda degli operai dell’ex Om Carrelli, con cui venerdì ci sarà un incontro: «Finalmente, dopo tanti anni, abbiamo trovato investitori seri, che hanno presentato tutta la documentazione e sono in corso gli accertamenti ambientali. La tabella di marcia è tutta confermata. Sta continuando tutto in maniera regolare ed entro l’anno si dovrebbe ritornare a lavoro in quella fabbrica. Non vedo l’ora. Abbiamo convocato l’incontro di venerdì per risolvere il problema dell’Inps che non riconosce gli ammortizzatori sociali riconosciuti da legge dello Stato».