Decreto Sicurezza, anche Bitonto fra i comuni ribelli a Salvini

La nostra città è stata inserita in una mappa in cui figurano tutti i centri contrari al provvedimento del Ministro dell’Interno

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Una mappa con tutte le città italiane, Bitonto compresa, i cui amministratori locali hanno manifestato la contrarietà al Decreto Sicurezza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. È quella spuntata su Twitter da qualche giorno e che rappresenta il fronte dei sindaci contrari alle norme contenute nel provvedimento. Esaminando la cartina, in Puglia spiccano anche Bari (Antonio Decaro), Brindisi (Riccardo Rossi) e Acquaviva delle Fonti (Davide Carlucci, appartenente alla stessa compagine politica di Abbaticchio, Italia in Comune).

Lo stesso sindaco della nostra città aveva così commentato il provvedimento a novembre: «Il sistema elaborato da Salvini è fallimentare. Con le chiusure di CAS e Sprar, si tolgono vite umane dal circuito ‘sano’ dell’accoglienza per immetterle in strada. Non occorre essere degli esperti per comprendere come gli effetti del provvedimento sarebbero addirittura opposti a quelli prefissati, ovvero aumento di clandestinità, casi di emarginazione sociale e, quindi, anche di delinquenza. A voler essere sospettosi, verrebbe addirittura da pensare che questo incremento generalizzato di insicurezza e panico che si diffonderebbe nelle città sia una trovata utile per futuri fini elettorali».

Fra le misure del decreto Sicurezza: eliminazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari (articolo 1), che aveva la durata di due anni e consentiva l'accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all'assistenza sociale e all'edilizia residenziale; ridefinizione degli Sprar, a cui avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati; revoca della cittadinanza italiana (articolo 14) per i colpevoli di reati con finalità di terrorismo o eversione dell'ordinamento costituzionale.