Gli insegnanti educatori tornano a scuola per migliorare l'inclusione dei diversamente abili

Il consigliere Domenico Damascelli (Fi) ha accolto la lamentela degli insegnanti

Stampa l'articolo

La disavventura di queste persone comincia circa sei anni fa, quando il direttore generale della Asl Bari, con delibera n.152 del 20/01/2010, aveva previsto che i “lavorati addetti al servizio di integrazione scolastica siano immersi nei ruoli della Asl, nel profilo di assistente amministrativo”.

In parole più semplici, gli insegnanti educatori, avevano svolto, per ben 34 anni, un’attività di supporto alla didattica per gli studenti più fragili: essi si affiancavano nella struttura scolastica ai docenti di sostegno durante la frequenza dell’alunno non autonomo, al fine di sostenerlo e aiutarlo.

Ma è bastata una legge regionale per cambiare le carte in tavola.

Tutti sono stati stabilizzati, sebbene avessero già un contratto a tempo indeterminato e già dipendenti della Asl.

Così, le loro mansioni sono state totalmente cambiate e, dopo alcuni decenni, si sono ritrovati a svolgere, improvvisamente, nuove attività amministrative per le quali non avevano competenze né esperienze.

Il consigliere Domenico Damascelli (Fi) ha accolto la lamentela degli insegnanti educatori – tra cui tanti concittadini -, che volevano tornare a ricoprire i loro ruoli, ed ha esposto in Regione una interrogazione urgente.

Inizialmente, ha ricevuto una risposta scritta dall’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro, che precisava come “il problema degli insegnanti educatori nasce dall’Asl di Bari per effetto di un contenzioso” e che la stabilizzazione era stata effettuata a seguito “del comma 38 dell'articolo 3 della legge regionale n.40/2007 e ha riguardato chi aveva lavorato o era in servizio continuativo da almeno tre anni dall'entrata in vigore della stessa legge presso le Asl, con un rapporto convenzionale oppure con un incarico a tempo indeterminato adibito al servizio di integrazione scolastica di cui alla legge regionale 9/06/1987 n.16”.

Ma con il crescere del malcontento anche alcuni esponenti del Pd regionale (Marco Lacarra, Ruggero Mennea e Giuseppe Romano) hanno promosso un emendamento alla legge, accogliendo la richiesta iniziale di Damascelli, per far sì che gli insegnanti tornassero a disposizione dei dirigenti scolastici e, quindi, tornassero a ricoprire i loro ruoli iniziali.

Da questo prende le mosse il sentito ringraziamento di alcuni nostri concittadini.

«Finalmente dopo quasi sei anni, agli insegnanti educatori è stata restituita la dignità professionale della quale erano stati ingiustamente privati – scrivono in una missiva -. Grazie al dott. Domenico Damascelli per aver attirato l'attenzione sulla nostra problematica con una interrogazione urgente e per aver cosi sollecitato la coscienza dei politici e non. Grazie al dott. Marco Lacarra per aver ascoltato le nostre ragioni e compreso la nostra sofferenza. Grazie al consiglio regionale tutto per aver difeso gli operatori che per 34 anni hanno garantito il diritto allo studio ai diversamente abili e reso possibile la loro inclusione. Ma principalmente grazie per aver ridato valore al senso di giustizia».