Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione 2020-2022

L'assessore Domenico Nacci annuncia contributi per le attività che hanno dovuto chiudere durante la pandemia

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La massima assise cittadina, ieri, ha approvato il Piano triennale dei lavori pubblici e lo schema di bilancio 2020-2022. Un’occasione che, per i consiglieri di opposizione, è stata utile per rivolgere alla squadra di governo cittadino tante domande su varie questioni relative alla città, dall’illuminazione nel cimitero alla situazione delle strutture sportive, dalla scuola al ponte di via Santo Spirito.

A spiegare il punto all’ordine del giorno è l’assessore al ramo Domenico Nacci, spiegando che, nello schema sottoposto alla votazione dell’aula, tra gli interventi più importanti del bilancio di previsione c’è la riduzione delle spese non strettamente necessarie: «Il parere del collegio dei revisori è favorevole, con osservazioni più o meno solide sulla questione delle partecipate e sulla riscossione dei residui, che è da migliorare, nonostante sia evidente il trend positivo rispetto all’esercizio precedente. Si è attivata una pratica fruttuosa di controllo e accertamento costante».

«Nello scorso consiglio avevamo annunciato che avremmo emendato alcune parti dei regolamenti per la Tari e per l’Imu» ricorda ancora Nacci: «La legge di conversione del decreto bilancio aveva già previsto lo slittamento del termine ultimo per emendare i regolamenti al 30 settembre, in maniera tale di evitare di correre nella redazione di un emendamento con difficoltà tecniche di reperire i pareri dell’organo di controllo. Abbiamo due mesi di tempo per elaborare una proposta condivisa».

Il 30 settembre, come spiega Nacci, è anche il termine entro il quale saranno approvati gli equilibri finanziari del Comune di Bitonto. Prevista, secondo l’assessore anche la copertura per le riduzioni delle imposte comunali a causa dell’emergenza sanitaria: «Due misure, in particolare, voglio evidenziare. La prima è l’appostamento in bilancio di 394mila euro di somme comunali per garantire la copertura del 25% di riduzione Tari da Covid, per le attività che sono state oggetto di chiusura forzata. In più abbiamo rinegoziato, laddove era possibile, i mutui, creando una minore spesa, in termini i di quote capitali da restituire, pari a 175mila euro. Somma che, con la maggioranza, si è deciso di mettere a disposizione delle attività che hanno dovuto chiudere nei mesi da marzo a maggio (oltre 500), con un avviso pubblico per erogare un contributo a fondo perduto».

«Sono due interventi a cui teniamo tanto perché sono rivolti alla categoria che è stata più vessata durante la pandemia» spiega ancora l’assessore, sottolineando come la riduzione del 25%, trattandosi di riduzione atipica, per legge, deve sommarsi alle riduzioni che spettano per legge alle attività: «In alcuni casi, i nostri concittadini, gli imprenditori, i commercianti potranno anche arrivare a riduzioni complessive della Tari pari al 65%».

Ovviamente, chiarisce Nacci, bisognerà essere in regola con gli adempimenti tributari per accedere alle misure agevolative, così come il regolamento Tari già da due anni disciplina.