Il Governo Luce? Si è spento per la mancanza di "un'energia conduttrice"

La giovane Teresa Antuofermo, membro dell'organismo: "La colpa non è dei nostri impegni, ma dell'assenza degli assessori. Non potevamo fare affidamento solo sul sindaco"

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Il Governo luce ha spento le lampadine. Quando le sostituiranno?

Qualche mese fa, era aprile 2015, il nostro giornale intitolava così un articolo sull'esecutivo dei giovani, la grande novità che doveva contraddistinguere l'amministrazione comunale.

Ci chiedevamo che fine avesse fatto questo valente gruppo di giovani che, secondo i desiderata del sindaco Michele Abbaticchio, doveva accompagnare ciascun assessore per iniziare a capire, anche attraverso organizzazione di convegni e progetti, come si gestisce la “cosa pubblica”.

 «Da un po' di tempo è congelato – ammette il vicesindaco Rosa Calòanche perché molti ragazzi impegnati in questa esperienza devono laurearsi e sono alle prese con lo studio».

Eppure, almeno all'inizio, le cose sembravano funzionare. Dopo soli due mesi dalla nascita, febbraio 2013, l'esecutivo “ombra” già fa un primo bilancio di quanto fatto, attraverso un elenco interminabile di mansioni. C'era chi si stava occupando del Parco delle arti, chi di alcune iniziative sportive, chi dei Comitati di quartiere, chi di raccolta differenziata e decoro urbano.

Tanto che l’allora assessore allo sport, Domenico Nacci, scriveva: «Questi ragazzi hanno una marcia in piùe della politica hanno la visione di servizio alla comunità, servizio che sta contraddistinguendo la nostra amministrazione; nessun personalismo, meraviglioso gioco di squadra e tanta dedizione alla causa, perché loro vogliono, come noi, ridare luce alla nostra Bitonto».

Però, come spesso accade, non tutti hanno remato nella stessa direzione: a cominciare dalla politica e terminando ai ragazzi. Ma la verità è sempre nel mezzo.

«Avendo fatto parte del governo luce posso affiancare la mia idea a quella esposta nell'articolo e ribadire, come già fatto in altri esposti giornalistici, che i compiti e i ruoli affidati a noi giovani sono diventati con il tempo, impossibili da portare avanti», ha confessato Teresa Antuofermo, membro del governo luce, ai nostri taccuini.

«Questo, purtroppo, non per incompatibilità con i nostri impegni, quali lavoro o università, bensì per l'assenza, aggravatasi nel tempo, degli assessori a cui ogni "luce" faceva capo. Non si poteva far affidamento solo sul sindaco, il quale ci ha sempre coinvolti e accolti in questo percorso, restando un unicum rispetto al restante disinteressamento», continua.

«A fronte di ciò comprendo il voler far emergere questa mancanza da parte di chi vuole ribellarsi ad un lavoro rimasto inattivo, ma mi permetterei di aggiungere che altrettanto importante  è non denigrare il lavoro gratuito e la volontà che i  ragazzi hanno speso per questa missione affidatali in passato e che hanno dovuto spegnere le luci solo per mancanza  di un'energia conduttrice, indispensabile per questo compito», conclude la giovane.