Il Pinto della situazione. "Centrosinistra, basta divisioni. Servono profeti di unità"

Il nostro rubrichista politico Domenico Pinto analizza la questione del rapporto teso e burrascoso nell'alveo del centrosinistra bitontino, tra Partito Democratico e Amministrazione Abbaticchio

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Da qualche giorno è tornato in edicola il nuovo numero del "da BITONTO", che nella sezione politica analizza, tra le altre cose, il rapporto teso e burrascoso tra l'Amministrazione Abbaticchio ed il principale partito di opposizione, il Partito Democratico. 

A tal riguardo riportiamo, in via del tutto eccezionale sulla versione telematica della nostra testata, per via di una mancata pubblicazione per cause di forza maggiore, la rubrica de "il Pinto della situazione", con l'opinione del nostro rubrichista politico sull'edizione cartacea, Domenico Pinto. 
Buona lettura !
Nicolangelo Biscardi

  Il Pinto della situazione. "Centrosinistra, basta divisioni. Servono profeti di unità"

Pare che i segnali di una timida ripresa macroeconomica ci siano tutti, a dispetto di detrattori e benaltristi. Bitonto non fa eccezione, in particolare per quanto riguarda il settore trainante del mese di settembre, quello tipografico. Le strade cittadine sono state invase da una elefantiasi di manifesti politico/propagandistici che hanno visto simpaticamente impegnati Partito Democratico e forze civiche di maggioranza, con un cocktail a base di frutta dove l’hanno fatta da padronabanane e limoni.

Al netto delle carinerie e delle schermaglie, che (per fortuna) sottolineano una vivacità intellettuale da entrambe le parti, la querelle mette in evidenza un nodo politico cittadino sempre attuale ma mai sciolto: il rapporto del Partito Democratico del segretario Biagio Vaccaro con il resto delle forze politiche di maggioranza di centrosinistra, e le liste civiche in particolare.

Passato da un pezzo il giro di boa dell’Amministrazione Abbaticchio, pare che la fu corazzata democratica, capitanata dall’ormai navigato segretario, non abbia ancora deciso di imboccare un solo bivio che vada nella direzione della riunificazione del centrosinistra. Anche perché le uscite di avvicinamento sono comunque sbarrate da ostacoli di “lavori in corso” piazzati qui e là dagli intransigenti dell’Amministrazione civica, il cui obiettivo principale, dopo la tutela del bene comune, pare sia l’esclusione del PD dall’Amministrazione.

Eppure, a dire degli addetti ai lavori, i tentativi di ricongiungimento delle grande famiglia della sinistra sono stati molteplici. Inviti disattesi, promesse non mantenute, abboccamenti parziali, con unico grande denominatore comune: il chiuso delle stanze di Palazzo Gentile o la riservatezza di corrispondenze telematiche. Non una richiesta ai cittadini, non un invito pubblico, non un solo confronto “alla luce del sole” per misurare il livello di interesse che la questione può riservare a coloro che tra qualche anno torneranno al voto. Un obiettivo che dovrebbe stare a cuore sia al Primo cittadino sia al maggiore Partito di centrosinistra nazionale.

A onore del vero non è ancora chiaro quale sia il progetto politico dei soggetti coinvolti. Perché se è unanimemente riconosciuto che la divisione della sinistra possa giocare un brutto scherzo ad appannaggio di destra e “movimenti” cinque stelle bitontini, è altrettanto chiaro che a questa benedetta unità non ci lavori alacremente nessuno. Molti i lavoratori per perpetrare le divisioni, onestamente. Il motore che li muove: il risentimento personale. Qualcosa che con il bene comune non ha molto a che fare. La cittadinanza ha bisogno di profeti di unità in questo momento storico, e di pochi elogiatori di se stessi. A tal proposito Abbaticchio ed i suoi consiglieri più fidi dovrebbero dirci chiaramente che progetti hanno per il prossimo futuro. Lo stesso dovrebbe dichiarare il PD di Biagio Vaccaro, magari per bocca (o penna) del suo segretario o del suo capogruppo in Consiglio Comunale. E qualche parola potrebbero spenderla anche le compagini un po’ più strutturate sul territorio, dai Socialisti, a Laboratorio, a SEL. A meno che non ritengano opportuno seguire la strada della convenienza del last minute.

Quali sono i prossimi obiettivi e quale la strategia per le prossime elezioni? La cittadinanza e gli elettori hanno il diritto di saperlo. La melina a centrocampo non giova alla squadra ed al risultato, soprattutto se negli schieramenti non ci sono veri e propri bomber che da soli possano risolvere la partita. Una partita da vincere. Perché trovare gente disposta a perdere, ancora una volta, sarà sempre più difficile la prossima volta. Anzi, impossibile.