La Politica, ieri e oggi/1984. La morte di Berlinguer e il sorpasso europeo del Pci

Una nutrita delegazione bitontina partecipò ai funerali del segretario comunista, deceduto proprio durante la campagna elettorale per le elezioni europee

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Il 1984 fu l’anno in cui gli italiani e gli europei tornarono a votare per rinnovare il Parlamento Europeo, dopo il primo appuntamento elettorale del 1979. A Bitonto, poi, fu un anno destinato a rimanere impresso nella memoria cittadina perché, a febbraio, fece visita a Bitonto papa Giovanni Paolo II, che fu accolto, su un palco allestito davanti a Porta Baresana, dal sindaco Girolamo Larovere. Che solo tre mesi dopo, proprio mentre l’appuntamento elettorale incombeva, rassegnò le dimissioni, lasciando il posto ad Antonio Pazienza, ultimo sindaco socialista prima della breve parentesi democristiana di Michele Labianca (1985-1987).

Per i comunisti italiani, l’84 fu un anno particolare: negativo da un lato, ma positivo dall’altro. Negativo perché l’11 giugno morì quello che è stato il segretario più carismatico del Partito Comunista Italiano, Enrico Berlinguer. Il 7 giugno, mentre era impegnato in un comizio per le europee a Padova, in Piazza dei Frutti, venne colpito da un ictus che, pochi giorni dopo, lo portò alla morte.

Ai suoi funerali, una nutrita delegazione di Bitonto gli rese omaggio, partecipando al grande corteo. A testimonianza della partecipazione bitontina ai funerali dell’amato segretario comunista, il documentario “Ciao Enrico”, pubblicato in Vhs dal quotidiano “l’Unità”. Al minuto 54, infatti, l’intervistato è un concittadino, che ricordò l’attenzione del politico sardo verso il mondo operaio, i contadini, i giovani, i pensionati.

Ma, dal punto di vista elettorale, quelle elezioni furono positive per il Pci. Anche a causa dell’eco per la dipartita di Berlinguer, le europee segnarono una grande vittoria del partito di sinistra. Furono, infatti, le elezioni in cui il Pci “sorpassò” la Dc, per la prima ed unica volta in un'elezione su base nazionale. Si affermò come primo partito, conquistando più voti e seggi dei democristiani, risultato che, se pur sfiorato, non era mai stato raggiunto prima di quell’anno.

Le europee del 1984 si svolsero tra il 14 e il 17 giugno (16 e 17 in Italia). Rispetto alle precedenti consultazioni, nell’84 furono coinvolti anche i greci, dopo l’allargamento balcanico dell’Europa Unita. Le elezioni furono vinte dal gruppo Socialista che conquistò 130 seggi (17 in più rispetto a 5 anni prima), superando il Partito Popolare Europeo che ne ottenne 110.

Il Pci raggiunse, infatti, il 33,32% dei voti, sorpassando, se pur di poco, la Dc, ferma al 33,02%. Il Psi raggiunse l’11,20%, il Msi il 6,48%, liberali e repubblicani, in lista insieme, raggiunsero il 6,11%, il Psdi il 3,46%, il Partito Radicale il 3,42% e Democrazia Proletaria, infine, l’1,42%.

Durante la campagna elettorale, a Bitonto, per la Democrazia Cristiana, tra gli ospiti, intervenne Ciriaco De Mita incontrò i democristiani locali.

Anche il voto bitontino non segnò risultati migliori per la Dc. Fu, infatti, sempre il Partito Comunista ad ottenere più voti, raggiungendo il 36,26% (con 9239 suffragi), mentre la Democrazia Cristiana si fermò al 27,61% (7035). Terzo partito più votato, il Movimento Sociale Italiano raggiunse l’11.92% (3036). Il Partito Socialista ottenne l’11% (2860), il Psdi il 5,98% (1524), i radicali il 3,22% (820). Liberali e repubblicani raggiunsero il 2,54% (648), mentre Democrazia Proletaria si fermò al 1,04%.

Presidenti dell'Europarlamento vennero eletti il politico francese Pierre Pflimlin (RPR, Partito Popolare Europeo) dall’84 all’87 e il britannico Charles Henry Plumb, dall’87 all’89.