La scuola pubblica è in crisi irreversibile? Se ne è discusso ieri al Partito democratico

Nell'ambito del secondo incontro inerente al progetto “DIREZIONE 2020”, documento strategico del partito sulla visione della città

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La scuola pubblica è in crisi irreversibile? Se ne è discusso ieri al Partito democratico
Crisi morale (e non solo) della scuola

Si è tenuto ieri sera, nella sede del Partito Democratico, il secondo incontro inerente al progetto “DIREZIONE 2020”, documento strategico del PD sulla visione della città. 

Dopo una prima assemblea, tenutasi il mese scorso e riguardante le problematiche legate all'urbanistica e al territorio, è questa volta toccato a presidi e professori dei vari istituti scolastici bitontini fare il punto della situazione sul momento delicato che sta attraversando la scuola.  

Il segretario del Partito Democratico Biagio Vaccaro ha prima brevemente esposto l’argomento del tavolo di consultazione e poi dato la parola al coordinatore del documento strategico “Bitonto DIREZIONE 2020”,Sabino Lafasciano che ha subito posto l’accento sull'annosa questione della mancata mensa scolastica a Bitonto.
«Quello della mensa è un problema legato alla gestione dei finanziamenti, una politica dissennata da parte dell’amministrazione comunale ha proposto un ridimensionamento di questi ultimi. E’ necessario che la politica, così come la scuola stessa abbia un atteggiamento virtuoso, i progetti ci sono, ma solo una stretta collaborazione tra i vari attori può promuovere investimenti utili e sensati. Di qui ad un anno si può provare a far partire la mensa scolastica, ma solo con un’impostazione politico-programmatica efficiente».

La parola è subito dopo passata ad Anna Mastronicola, che ha invece affermato quanto il problema scuola sia una vera e propria urgenza, «non vogliamo una mensa scolastica presente solo sulla carta, finalizzata unicamente alla definizione degli organici, ma è necessario che si avanzino proposte concrete. Non dimentichiamoci poi che la mensa garantisce più ore di insegnamento».  

Il successivo intervento di Peppino Sblendorio ha affermato una mancanza di aggregazione che invece sarebbe fondamentale per l’attuazione di un progetto scuola efficiente. «L’ interesse dei presidi non deve essere unicamente quello di accaparrarsi più alunni possibile. Sono un genitore e sono preoccupato perché mi sembra di veder cadere la scuola di mio figlio giorno dopo giorno.  A tal proposito sarebbe importante dare ascolto alle idee dei genitori. Bitonto ha poi dei deficit di credibilità sul problema dell’attuazione della mensa scolastica che devono necessariamente essere recuperati».  

Il preside del primo Circolo Didattico Nicola Fornelliha invece fatto notare quanto il Sud abbia strutture scolastiche migliori rispetto a quelle del Nord, ma quanto sia più arretrato nella didattica. «Non è con i PON di 30 ore che si risolvono i deficit dei ragazzi, soltanto un lavoro duraturo può portare dei buoni risultati. Non serve poi fare investimenti economici importanti nell'assessorato ai servizi sociali, per riparare un danno ormai già fatto, sarebbe più utile invece investire in istituzioni che potrebbero prevenire situazioni di disagio».  

A seguire, Nicola Siragusa, preside del Circolo Didattico G. Caiati, ha sottolineato quanto importante sia il ruolo dei dirigenti scolastici e dei professori. I presidi, a sua avviso, dovrebbero infatti progettare un piano scuola che possa prevenire il fallimento educativo precoce e la dispersione scolastica.  

In ultimo «La scuola pubblica è in crisi irreversibile», ha affermato il prof. Giovanni Rossielloi PON portano soltanto alla dispersione di soldi pubblici e i professori non fanno che pensare al proprio stipendio. Basta miopia, in questo modo non possiamo che andare incontro ad un arretramento sociale ed etico della città».