La situazione dell'Italia dei Valori bitontina. Fratture interne ancora da risanare

Nessun commento e nessuna replica, finora, sono giunti da Nacci, che mantiene il proprio riserbo in attesa che si pronunci il commissario della sezione cittadina

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Dobbiamo allontanare le formiche dall’orto: abbiamo assistito passivamente,  per il bene dell’Amministrazione, all’andirivieni incessante e fastidioso di queste formiche  il cui unico obiettivo è quello di accumulare provviste facendo sparire tutti i semi dell’orto”.
Parole che i nostri lettori avranno avuto modo di leggere nel comunicato stampa profuso ieri a tutti i mezzi di informazione locali dalla sezione bitontina dell’Italia dei Valori e firmato dal presidente del circolo “Risorgimento dei valori – Civica Bitonto”, dal segretario dello stesso Luigi Ventola e dal consigliere comunale Giuseppe Fioriello.
Una metafora che introduce parole di fuoco contro Domenico Nacci, espressione del partito fondato da Antonio Di Pietro, all’interno della giunta Abbaticchio: “L’assessore, nominato in giunta in quota Idv, non  ha rinnovato la tessera dell’IDV alla data perentoria del 25 Maggio […] Precedentemente la disaffezione dello stesso si è evidenziata in termini organizzativi ed economici nel non supportare l’azione dell’IDV impegnata nel progetto Rivoluzione Civile – Ingroia. In ultimo e non per ultimo, anche la scelta di lasciare la delega al personale ricoperta dallo stesso Assessore in Giunta, non è stata condivisa con i vertici IDV”.
Fatti che, secondo i firmatari, assumono un peso politico per l’Idv e per l’azione del governo cittadino: “E’ chiaro ed evidente che l’azione dell’IDV locale dopo le amministrative è stata ed è inesistente ledendo l’immagine e la credibilità del partito”.
Arrivismo, ipocrisia, furbizia, e pragmatismo bottegaio senza valori ed ideali” sono le accuse mosse dai firmatari che incalzano: “Nel 2012 qualcuno è salito su un treno in corsa e nel 2013  lo stesso ritiene di poter fare a meno dell’IDV, non facendone più parte tranciando il rapporto fiduciario con gli iscritti del partito”.
Una lungo j’accuse che si conclude con la richiesta di dimissioni di Nacci.
Ma il tutto non rappresenta certamente un fulmine a ciel sereno in un partito che, anche a livello nazionale, tra scissioni e débacles elettorali, non se la passa tanto bene. Anzi, quel cielo era coperto da minacciosi nuvoloni già all’indomani della formazione della giunta Abbaticchio.  Basti ricordare la querelle che vide protagonisti Domenico Nacci e Antonio Nacci, revisore dei conti nominato in epoca Valla, le cui cariche erano incompatibili tra loro per via della parentela.
Già da allora si ebbe modo di fiutare che, all’interno dell’Idv, i rapporti non erano certo idilliaci. Nessun sostegno al proprio assessore giunse infatti dal gruppo consiliare del partito. E come non citare il mosso contro l’assessore alle politiche giovanili sempre da Fioriello in occasione della premiazione del concorso Venchi. Nacci fu, infatti, accusato di essersene andato via "in giuggiole, col suo carico di leccornie (il pacco pieno di prodotti Venchi regalatogli, ndr)", mentre attorno al palco "si scatenava la baraonda". Sotto accusa, da parte di Fioriello, finì quella volta anche il consigliere e compagno di banco Luigi Febbrile, intervenuto, su Facebook, a difesa del proprio assessore.
Una situazione che certamente non poteva non avere conseguenze in aula consiliare. Ed infatti più volte la squadra di governo è stata incalzata, durante i consigli comunali, da interrogazioni e richieste di sospensione della seduta da parte di Fioriello.
Come si evolverà la situazione all’interno dell’Italia dei Valori? Che ripercussioni potranno avere queste fratture interne sugli equilibri di palazzo Gentile? Nessun commento e nessuna replica, finora, sono giunti da Nacci, che mantiene il proprio riserbo in attesa che si pronunci il commissario della sezione cittadina. Ma possiamo star certi che la risposta a queste domande non si farà attendere ancora a lungo.