Modificato il regolamento dei Servizi Sociali. L'opposizione invoca un monitoraggio in vista del Reddito di Cittadinanza

"Si eviti che chi percepirà il contributo, possa ricevere anche Reddito di Dignità e Reddito di Inclusione" è l'invito dei consiglieri di minoranza

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L’ultimo punto all’ordine del giorno è l’approvazione delle modifiche al regolamento per l’accesso al sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali. Un punto di cui relatore è l’assessore ai Servizi Sociali Gaetano De Palma che, ringraziando la Road, per il suo impegno a favore dei disabili, spiega la volontà di adeguare il regolamento dei servizi sociali, approvato il 29 luglio 2015, alle ricognizioni delle esigenze che il servizio sociale ha effettuato in questi anni: «L’altra finalità è uniformare questo regolamento, specialmente nella parte relativa alle compartecipazioni alla spesa da parte degli utenti in situazione di fragilità a quello del Piano Sociale di Zona. Non sono state necessarie grandi modifiche perché il regolamento del 2015 ha dato prova di saper funzionare bene, di essere preciso e funzionale. Le modifiche riguardano una elevazione del contributo straordinario concesso ai cittadini sulla base di comprovate e documentate esigenze presentate dai cittadini. Esigenze che possono riguardare il pagamento di utenze, di visite mediche e interventi chirurgici improvvisi, il sostegno alle spese scolastiche, nel caso in cui la famiglia non sia in grado. Si è deciso, a parità di punteggio, di elevare di 50 euro il contributo. Da un minimo di 100 e un massimo di 250 euro, siamo passati ad un minimo di 150 e ad un massimo di 300. L’altra novità riguarda la concessione dei contributi economici continuativi, che rappresentano una minima parte dei contributi erogati, in quanto nel tempo sostituiti con altri tipi di intervento di sostegno alle fragilità. È riservata a casi particolari attestati dagli assistenti sociali. Il vecchio regolamento disponeva che il contrito poteva essere erogato per un anno, con la proroga di un altro anno. Il nuovo regolamento prevede che dopo la proroga del secondo anno possa essere fatta una nuova valutazione da parte del servizio sociale e qualora le condizioni iniziali che hanno reso necessaria l’attivazione del contributo non fossero mutate in meglio (e molto spesso succede, perché chi gode di questo tipo di contributi sono cittadini in situazione di forte indigenza che non riescono con i propri mezzi a migliorare la propria situazione) ci può essere una valutazione atta a proseguire nell’erogazione oltre il secondo anno di proroga».

Modifiche che hanno visto l’approvazione unanime da parte dell’intero consesso. Ma dall’opposizione, da più parti si è sottolineata sia la necessità di affidarsi, più che a contributi a pioggia, a interventi che servano a introdurre o reintrodurre i beneficiari nel mondo del lavoro, sia l’esigenza di organizzarsi in vista dell’attivazione del Reddito di Cittadinanza da parte del governo nazionale, per evitare che qualcuno possa usufruire contemporaneamente di questa misura e di contributi regionali come il Reddito di Inclusione e il Reddito di Dignità.

«Ci si attivi ben prima in collaborazione con i centri per l’impiego. Non si può rischiare che ci sia gente che prende entrambe le cose e gente che non prende nulla. Dobbiamo evitare che i soldi vadano a chi se ne approfitta» sottolinea Emanuele Sannicandro (Iniziativa Democratica). Gli fa eco Franco Scauro (Psi) che invita a fare attenzione ai «professionisti della povertà, che vengono, fanno casino e, pur di farli smettere vengono accontentati con la concessione del contributo».

Da parte di Scauro anche l’invito a fare un monitoraggio vero, non in sede comunale, ma «casa per casa, per capire chi davvero ha bisogno», e ad implementare il personale dei servizi sociali: «Non c’è stato un incremento di misure che prevedano l’affidamento di lavori utili per chi è in situazione di indigenza. Si aumenti il più possibile la gamma di attività in qui questa platea può essere inserita, affinchè anche attraverso un minimo lavoro si diano certezze e dignità, si metta questa gente nelle condizioni di dare qualcosa alla società. Non si continui a darli a pioggia. È, questo, un percorso da affrontare anche con le associazioni e non può prescindere dall’affrontare l’emergenza abitativa».

Sulla necessità di affidare attività lavorativa al posto di contributi a piogia interviene anche Carmela Rossiello (Forza Italia), sottolineando che è enorme la quantità di cittadini che hanno davvero bisogno: «Molti di più rispetto a chi sfrutta la situazione. C’è indigenza reale e solo il lavoro può dare dignità».

Da parte dell’indipendente Dino Ciminiello, invece, l’invito ad una pianificazione economica e ad intavolare una collaborazione tra le diverse commissioni.

«I contributi straordinari e continuativi rappresentano una minima parte ormai, perché negli anni la politica ha voluto dare meno soldi ma più servizi» risponde l’assessore De Palma, ricordando l’assunzione recente di altro personale nell’Ufficio Servizi Sociali, con «tre assistenti che hanno avvicinato Bitonto alla media di un assistente ogni 5mila abitanti».

E sulla questione del Reddito di Cittadinanza aggiunge: «Non sappiamo ancora come funzionerà, ma il controllo ci sarà. Il rischio è concreto. Non abbiamo istruzioni certe e non sappiamo quale sarà il ruolo dei servizi sociali».