Primarie, il giorno dopo. "Eravamo tre amici al bar". O forse no?

Post facebook al veleno di Roberto Toscano. Da Pietro Battipede qualche polemica. Ma nessuno, partiti compresi, si congratula con Lillino Sannicandro

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In principio Battipede, Sannicandro e Toscano erano “tre amici al bar”, uno meno rispetto alla canzone di Gino Paoli.

“Non siamo avversari politici, ma prima di tutto tre amici”. Era questo infatti il messaggio lanciato il 15 febbraio al Bistrot Salierno, durante la presentazione delle candidature, e confermato poi in tutti gli eventi che hanno preceduto le primarie.

Un clima amicale, dimostrato in questa campagna elettorale soft, dai toni pacati, almeno nelle occasioni pubbliche. E dimostrato anche domenica sera, con l’abbraccio e la stretta di mano tra il vincente Emanuele Sannicandro e lo sconfitto Roberto Toscano.

La maschera è però crollata ieri. Proprio il “secondo classificato”, infatti, sulla sua pagina Facebook non ha risparmiato saette al candidato sindaco del centrosinistra, alla coalizione e soprattutto al Partito Democratico. Né ha evitato allusioni a modi non corretti di recuperare voti.

“Ringrazio, una per una, le 1342 persone che ieri hanno votato per me alle primarie del centrosinistra a Bitonto, Mariotto e Palombaio e tutti gli altri, tra i votanti, che vi hanno partecipato spontaneamente e senza induzione o interesse diverso dal sostegno politico” scrive nel post l’avvocato.

E continua: “Ringrazio quanti hanno creduto convintamente nel progetto e sono rimasti dalla mia parte anche dopo che il partito al quale appartengo ha - prima ambiguamente e poi di fatto ufficialmente - sostenuto altro candidato, incurante dei prevedibilissimi rischi dell'ammissione alle primarie del già alleato del comune avversario (!)”.

E allora cosa farà Toscano? Continuerà a sostenere (più o meno fintamente) gli “sleali” o abbandonerà i suoi “compagni”, infrangendo il Regolamento delle Primarie 2017?

Già, perché l’articolo 3 comma 5 del codice di autoregolamentazione firmato dai candidati parla chiaro: “Con la sottoscrizione del presente “codice”, ciascun candidato si impegna, una volta tenute le primarie, ad accettare il risultato delle stesse, a sostenere il candidato risultato vincente nella campagna elettorale per l’elezione a sindaco e a candidarsi in una delle liste della coalizione”.

La stessa condizione potrebbe risultare indigesta anche a Pietro Battipede. Nel post Facebook di ringraziamento ai suoi sostenitori, l’ex vicequestore si è mostrato senz’altro più diplomatico dell’avvocato, ma ha lasciato trasparire sul finale qualche polemica. “Grazie per aver rafforzato la concezione di squadra anche se poi pochi lavorano per realizzarla” è la chiosa del suo post.

Esattamente come Toscano, però, anche Battipede omette le congratulazioni a Lillino Sannicandro.

Ma non sono i soli.

La pagina Facebook dedicata alle Primarie 2017, molto attiva sino alle 20 del 5 marzo, si è ufficialmente spenta. Nessun dato sull’affluenza finale né alcun riferimento al vincitore. Lo stesso dicasi delle pagine dei partiti della coalizione, presenti sui social, fatta eccezione per Insieme per la città.

Il movimento legato a Lillino Sannicandro ha infatti subito ringraziato i votanti e ha concesso l’onore delle armi agli avversari.

“Una forte stretta di mano agli altri due candidati e da ora sono a disposizione della coalizione per un gioco di squadra per la città” sono state tra l’altro le prime parole del vincitore, già pronto a iniziare a costruire il programma e a “camminare a sinistra”, “insieme”.

Ma quanti saranno disposti davvero a camminare con lui? D’altronde, anche fuori dalla vita virtuale, non sono mancati accesi diverbi tra le forze in campo.

Che la “forza della coalizione” si riveli un bluff come l’amicizia?