Rifondazione comunista. "Attiviamoci subito per i referendum proposti dalla Cgil"

Lo chiede in una nota il segretario cittadino Dionigi Tafuto, che auspica la nascita del Comitato per il sì "contro la precarietà"

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Da Dionigi Tafuto, segretario cittadino di Rifondazione comunista, riceviamo e volentieri pubblichiamo 

Nonostante la Corte costituzionale abbia bocciato il referendum sull'art. 18 proposto dalla Cgil, Rifondazione comunista ritiene di fondamentale importanza l'avvio quanto prima della discussione sociale e della mobilitazione, in tutti i comuni della Città metropolitana, in favore degli altri due referendum proposti dalla Cgil.  Il primo è quello per abolire lo strumento dei voucher che in questi anni sono diventati lo schermo dietro cui mascherare forme di lavoro stabilmente precario e legittimare forme di lavoro sommerso. Il secondo è quello che vuole abrogare le norme che limitano la responsabilita? solidale negli appalti, per impedire che ci siano disuguaglianze tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in un’azienda in sub-appalto. Per riaffermare il diritto a uguali tutele, difendere i lavoratori dai processi di esternalizzazione, assicurare la difesa dell’occupazione nei casi di cambi d’appalto. 

Sin da ora ci riteniamo impegnati a favorire la nascita e la crescita di comitati referendari larghi e plurali, coinvolgendo le realtà politiche, sociali, associative, facendo di questi temi un banco di prova anche per le Istituzioni e la conduzione degli Enti locali. Abbiamo bisogno di un lavoro paziente e convinto per dare a chi comanda un segnale di rifiuto della precarietà. Costruiamo immediatamente i Comitati per il SI contro la precarietà. Diffidiamo il governo da qualunque ulteriore atto manipolativo finalizzato unicamente ad impedire che il popolo italiano possa votare contro la precarietà.