CALCIO - L'approdo in Eccellenza, le parole dei protagonisti

Obiettivo raggiunto con due settimane di anticipo

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L'ha rincorsa per 32 lunghissime partite. L'ha cercata per 7 intensissimi mesi. E ieri, l'ha raggiunta meritatamente. E, nel frattempo, aveva già messo le mani sulla Coppa Italia. L'U.S. Bitonto, con due giornate di anticipo, torna nella serie A del calcio pugliese, l'Eccellenza, grazie al 2 – 0 rifilato alla Virtus Bitritto e al concomitante pareggio dello Sporting Altamura a Monte Sant'Angelo. 8 punti di distacco (72 punti contro 64) sono una garanzia anche per la matematica.

E, nella partita che valeva la stagione, il Bitonto non poteva che essere sorretto dal suo numero 10, Nicola Roselli. È stato lui, il mancino divino di Carbonara a ispirare il gol di Zaccaro e a crossare in modo felpato per la capocciata di Capriati in apertura di ripresa. Dopo la doppietta di Coppa Italia, è ancora il veterano ex giocatore di Noicattaro e Terlizzi a guidare i neroverdi nella giornata più importante dell'anno. Che permette di centrare uno storico “double”.

Le prodezze di Roselli mettono in secondo piano una prestazione non certo galattica della capolista, che ha meritato di vincere dinanzi alla pochezza dell'avversario, ma ancora una volta non ha strabiliato. E, forse, non poteva farlo, visto la stanchezza delle ultime settimane e il conseguente brusco rallentamento (1 vittoria nelle ultime 6 giornate) non raccolto dalle rivali, già abbondantemente distaccate. 

Nel calcio contano i numeri e dicono che il Bitonto è il terzo miglior attacco del campionato (62 reti, dietro a Monte Sant'Angelo e Real Modugno), la miglior difesa (soltanto 26 reti al passivo), la squadra con la miglior differenza reti (+36, assieme al Monte Sant'Angelo), che ha vinto di più (22 vittorie in 32 partite) e che ha perso di meno (4 volte, come lo Sporting Altamura).

Alfiere e artefice della stagione da montagne russe dell'U.S. Bitonto è innanzitutto Muzio di Venere, il mister, al secondo campionato consecutivo vinto (l'anno scorso ha trionfato a Modugno in Prima categoria) e l'uomo del cinismo, della concretezza, dell'operosità. «Abbiamo disputato una grande stagione – ammette il tecnico di Carbonara – e in tante occasioni abbiamo giocato un calcio di categoria superiore. L'unico rammarico è di aver prolungato il campionato più del dovuto perché poteva essere vinto prima». Di Venere, poi, glissa sul suo futuro. Come fa capitan Vincenzo Modesto, altro grande condottiero della nave neroverde. «Fin da quando sono tornato qui (estate 2012, ndr), il mio obiettivo era quello di riportare il Bitonto in Eccellenza, dopo la grande delusione del play – out perso contro il Pisticci 4 anni fa», sottolinea il fantasista, che ammette che «non mi aspettavo un campionato così, ma quando abbiamo avuto anche 11 punti di vantaggio ho iniziato a crederci sul serio».

Nella quarto salto di categoria consecutivo c'è lo zampino di Francesco Paolo Noviello e Vincenzo Cariello, i presidenti. Spesso soli, soavemente criticati, ma adesso esultano e si svuotano le scarpe di sassolini grossi come macigni. Perché il Bitonto schiacciasassi di quest'anno è stato costruito con le loro uniche risorse. «Siamo sempre attaccati e criticati, ma in 4 anni abbiamo riportato il calcio bitontino in alto. E anche quest'anno non ci ha aiutato nessuno economicamente (a parte la Cerin per la finale di Coppa Italia), perché anche la Marbel (lo sponsor, ndr) a febbraio è venuta meno alla parola data e abbiamo dovuto fare di necessità virtù», arringano i patron, che sperano nella manna e nella mano la prossima stagione. «La porta a nuovi imprenditori è sempre aperta, purché dimostrino di avere un progetto serio e che abbiano a cuore le sorti dell'U.S. Bitonto. Altrimenti andremo davanti ancora da soli con le risorse che abbiamo, garantendo l'iscrizione al Campionato e l'allestimento di una squadra all'altezza della situazione».

E non dimenticherà questa stagione neanche Francesco Morgese, il direttore sportivo e allestitore della squadra, che parla di «grande risultato ottenuto prima dagli uomini e poi dai calciatori».

La stagione non è ancora finita, perché domenica si torna in campo a Modugno, poi ci sarà il Carapelle, e infine la Supercoppa di Promozione, da giocare contro la vincente del girone B.

Per un incredibile“triplete” da sogno.