CALCIO - Francesco Modesto: "Il segreto del Bitonto di mister Loseto è la forza del gruppo"

L'ex calciatore e mister: "Penso che il trio tutto bitontino Orlino-Rubini-Caldarola metta serenità all’ambiente"

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Abbiamo scambiato due chiacchiere sportive con Francesco Modesto, ex calciatore ed ex allenatore classe ’78 del Bitonto Calcio – la squadra della sua città, mai “lasciata” del tutto – con un passato nel professionismo pallonaro sia come attore in campo sia come co-protagonista in panchina. Buona lettura! Ciao Francesco, come stai vivendo questo periodo senza panchina? Ti abbiamo lasciato tra Salento (Casarano, stagione 2020/2021) e Calabria, due esperienze poco fortunate, purtroppo… “Per uno che ha masticato il Calcio in campo fin da bambino e ha avuto poi il grande privilegio di proseguire la propria carriera da allenatore, vivere lontano dalle vibrazioni degli allenamenti quotidiani e dalle emozioni delle partite domenicali non è semplice… Anche perché la penultima, a Casarano in D, e l’ultima avventura a Vibo Valentia, in Lega Pro, sempre come secondo di mister Nevio Orlandi, non sono state felici. In Calabria abbiamo addirittura trovato una situazione quasi del tutto compromessa a metà febbraio, quindi ci si è lasciati a fine stagione con l’amaro in bocca per non aver salvato la Vibonese, squadra con la quale avevamo già vinto insieme in panchina (stagione 2017/2018, ndr) un entusiasmante campionato di Serie D – girone I, con uno score da record e uno spareggio indimenticabile. In quello stesso anno arrivammo secondi alla Poule Scudetto, perdendo di misura in finale contro la Pro Patria, e l’anno successivo sfiorammo addirittura i playoff in C!” Dal momento che lo hai subito nominato, dicci cosa rappresenta nella tua carriera calcistica mister Nevio Orlandi. “Nevio Orlandi per me è un riferimento sotto tutti i punti di vista, lo conosco dall’età di 17 anni quando lui era il mio allenatore a Potenza. È una persona capace e leale da cui ho assorbito tanto, tra noi c’è tanta stima e fiducia. Il nostro mix in panchina funziona perché fondiamo esperienza e innovazione, cementate da un rapporto umano vero, sincero” Sappiamo che comunque non perdi mai l’occasione per seguire partite di calcio nei weekend. Sei solito visionare quali squadre/categorie? “Ovviamente mi aggiorno con i vari corsi federali e mi confronto spesso con colleghi scambiando opinioni, eccetera. Seguo partite ad ampio raggio, non solo del girone H della Serie D, e mi piace molto guardare attentamente anche i giovani, il futuro del Calcio e delle società sportive…” C’è qualcosa che ti ha colpito in particolare in questa fase vissuta da “attento osservatore”? Individualità tecniche, soluzioni tattiche, organizzazioni societarie. “Credo che ormai squadre e società siano tutte organizzate, a questi livelli, e gli allenatori da par loro sono tutti ben formati, perché si è elevato parecchio il tasso di preparazione. Tuttavia, fondamentale resta secondo me la gestione del gruppo, il gruppo ti fa davvero la differenza nel Calcio e nello Sport in generale: vedete il Bitonto di mister Loseto quest’anno... Per quanto riguarda le individualità, mi sta colpendo molto la crescita esponenziale che sta avendo Tangorre, ma ci sono anche altri giocatori che reputo top per la categoria, come Da Dalt, Melillo, Longo, mentre in C mi piacciono i giovani Tascone e Basso” Sei pronto a tornare in pista anche come primo allenatore, qualora dovesse presentarsi la giusta occasione? Anzi, quale potrebbe essere oggi, per mister Francesco Modesto, la “giusta occasione”? “Come allenatore, ho iniziato circa dieci anni fa dalla SPAL come secondo di David Sassarini, poi nei due anni successivi ho fatto il primo all’Unione Calcio Bisceglie e al Bitonto, in Eccellenza. Come spalla di Nevio Orlandi, dopo aver giocato contro le squadre di Zeman (Foggia), Baldini (Palermo), Mignani (Bari), Sottil (Catania, ora all’Udinese), credo di aver maturato una gran bella esperienza, crescendo a 360°. Adesso aspetto la mia occasione per guidare nuovamente una squadra in prima persona, per mettermi alla prova e mettere a disposizione di altri tutta l’esperienza accumulata in questi anni... Sinceramente, non vedo l’ora! La speranza è quella di essere affiancato da gente che ami il confronto e che mi faccia migliorare ulteriormente dal punto di vista professionale. Che sia con i più grandi o con i giovani, basilare dev’essere la solidità/serietà del progetto, a prescindere dalla categoria che è relativa talvolta. Il confronto tra allenatore e società è fondamentale, tanto quanto quello fra allenatore e spogliatoio...e se lo afferma anche Nevio Orlandi, che ha allenato in Serie A, qualcosa vuol dire!” Infine, due domande secche legate alla squadra della tua città. Chi la spunterà, alla fine dei giochi, in questo girone H equilibrato e incerto come non mai (nove squadre in dieci punti, dalla Cavese al Bitonto)? A proposito di colori neroverdi, come hai visto in azione, dal vivo, i ragazzi di Loseto nelle recenti trasferte di Altamura e Cardito, contro l’Afragola? “Dopo un inizio un po’ in sordina, mister Loseto è stato intelligente e molto bravo a capire, quindi a sfruttare al meglio, tutti i punti di forza della propria squadra. Sta gestendo il gruppo alla grande, rendendolo sempre più coeso e non avendo paura di affrontare a viso aperto alcun avversario vincendo. Ed ecco che sono arrivate le importantissime vittorie in trasferta contro Afragola e Altamura, oltre al prezioso pareggio casalingo contro il Brindisi e una striscia di risultati utili consecutivi che inizia a farsi molto interessante… Penso che il trio tutto bitontino Orlino-Rubini-Caldarola mettano serenità all’ambiente e penso anche che il Bitonto potrebbe giocarsi la sua carta per i playoff, dovesse continuare così. Per ciò che concerne la vittoria del campionato, secondo me, la Cavese è la prima candidata a vincere il girone H”