CALCIO - U.S. Bitonto, parla mister D'Addabbo

Il neo mister, emozionato, ha le idee molto chiare

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CALCIO - U.S. Bitonto, parla mister D'Addabbo
Mister D'Addabbo con Noviello e Cariello

A 43 anni Gino D’Addabbo potrebbe sembrare un “novellino” di una panchina di calcio. Invece non è così, perché il mister di Carbonara ha le idee chiare e limpide come il cielo di una giornata d’agosto.

«Mi piace molto il gioco offensivo. La miglior difesa è l’attacco», dice lui.Forse, anche per questa voglia matta di segnare, il patron neroverde Noviello e il suo vice, Vincenzo Cariello, hanno pensato a lui per lo sprint finale in casa U.S. Bitonto. Da queste parti, infatti, con Modesto, Roselli, Terrone, Ricciardi, Vastano, Cesario, De Palo, c’è molto da divertirsi in attacco.

A prescindere dai gol, comunque, D’Addabbo - nella foto tra il Vice Presidente Cariello ed il patron Noviello - è chiamato ad una missione precisa: far arrivare i neroverdi in Promozione. Ci sarebbe già, in realtà, in Promozione, ma il regolamento è cambiato in corso d’opera e molto probabilmente bisognerà passare dalle forche caudine della finale.

«Provo una forte emozione nel tornare a Bitonto- dice il neo mister- e ho davvero la pelle d’oca. Ho sensazioni bellissime, perché ricalcando il campo ed entrando negli spogliatoi, è come tornare indietro di qualche anno».

Importante promemoria: Gino D’Addabbo ha vestito i colori neroverdi tra il 1999 ed il 2002, sotto la guida, tra gli altri, di mister Ragno.

Subito elogio ai suoi giocatori: «Gruppo veramente valido, voglioso, bello tonico, molto ben preparato e lasciato davvero in forma da chi mi ha preceduto».

Un elogio a mister Forziati, dunque. Dal quale l’ex allenatore di Cerignola, Gioia del Colle ed Altamura adotta anche il modulo tattico.

«Non sono così idiota da venire e stravolgere il modo di gioco. Ho lasciato fare ai ragazzi che si sono mossi per tutto questo campionato. Non posso snaturare una squadra che ha precise caratteristiche, ed al massimo potrò fare accorgimenti a partita in corso».

Sul suo status di “allenatore traghettatore”, il neo arrivato preferisce passare oltre: «In questo momento voglio stare con degli amici a cui voglio dedicare il mio massimo impegno, poi se ci saranno altre cose le vedremo in futuro».

Forse è meglio così. C’è prima una Promozione da conquistare.