Tra teoria e pratica: a Bitonto una "due giorni" dedicata al mondo FISDIR

Dopo il convegno "Dai banchi di scuola ai campi di calcio", finali regionali di calcio a 5, in cui la Elos si è classificata seconda

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Scuola e sport: due binari paralleli che corrono, talvolta, a velocità diverse e che invece si confermano essere sigilli cruciali nella formazione e nello sviluppo psico-fisico di bambini e ragazzi. L’educazione degli adulti di domani passa da questi due punti cardine, coinvolgendo in essi numerosi altri fattori. E le forze in gioco si moltiplicano nel momento in cui ci si interfaccia con il ricco e sfaccettato mondo della disabilità. L’intersezione tra questi tre mondi può dar luogo a esperienze semplicemente straordinarie, in cui il fuoco dei meccanismi rotatori è proprio il ragazzo con bisogni speciali, a cui occorre dare spazio per esprimere al meglio le proprie potenzialità.

E il convegno dello scorso 5 maggio, il cui referente è stato Vito Sasanelli, è stato rivolto proprio a questo. Organizzato dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale Puglia, in collaborazione con la Direzione regionale dell’Ufficio Scolastico Regionale Puglia, il Comitato Paralimpico Puglia e il Centro di Avviamento allo sport Paralimpico regionale  “Elos” Bitonto, l’incontro di aggiornamento gratuito “Dai banchi di scuola ai campi di calcio”, parte della campagna di sensibilizzazione avviata dalla FISDIR “Io sono un atleta”, si è tenuto nel pomeriggio presso il Torrione Angioino, sito in Piazza Cavour a Bitonto. A introdurre il convegno di formazione, patrocinato dal Comune di Bitonto, è stata la Prof.ssa Floriana De Vivo, Delegata regionale FISDIR Puglia, cui sono seguiti gli interventi di Roberto Signoretto, Tecnico Nazionale Calcio A5 FISDIR, dell’ex Assessore allo Sport del Comune di Bitonto Domenico Nacci, di Giuseppe Pinto, Presidente CIP Puglia e del Dott. Francesco Manfredi, medico ortopedico, fisiatra e delegato CIP Bari. Così il Referente Sport USR PugliaGiantommaso Perricci, declina il tema dell’incontro dal punto di vista delle istituzioni scolastiche: «Fino a pochi anni fa, il binomio sport e disabilità rappresentava un problema. Oggi, invece, i ragazzi con bisogni speciali sono i primi a essere coinvolti in attività sportive studentesche.» Sono i numeri, le statistiche, a dare conferme. «In questo momento tutti i progetti finanziati dal MIUR si basano sull’inclusione – continua il referente. - Occorre continuare a fare rete come stiamo facendo tra le istituzioni scolastiche, federazioni paralimpiche, C.I.P. e associazionismo locale, camminando insieme verso uno stesso obiettivo.»

E proprio questo convegno di aggiornamento, nella sua natura intrinseca, mostra la volontà comune di istituzioni, federazioni ed enti locali di organizzarsi in un tessuto compatto e in costante comunicazione, per circondare gli atleti con disabilità di realtà positive e collaborative. «La mission della FISDIR – spiega Floriana De Vivo – consiste nell’inserire i nostri ragazzi in un contesto sempre più normalizzante. Il nostro sogno più grande è che ci sia una sola grande Olimpiade, senza la necessità di utilizzare il prefisso “para”.»

A tutti gli effetti gli atleti FISDIR sono da considerare al pari degli atleti normodotati, vista la stessa frequenza negli allenamenti e l’impegno e i sacrifici investiti.

«Purtroppo oggi ci scontriamo con una realtà in cui manca una cultura della disabilità. C’è difficoltà nell’accettare di identificare i ragazzi con bisogni speciali come atleti», afferma il Tecnico Nazionale FISDIR Roberto Signoretto. «Lo sport per eccellenza, il calcio, è diseducativo: specchio di una società, quella italiana, eticamente alla deriva.» I ragazzi disabili incarnano, invece, il senso assoluto dello sport: «Ho trovato in loro l’umano che nella società non ho trovato. Questi atleti fanno sport per la gioia di fare sport, istintivamente, come facevamo noi da bambini con il calcio di strada. Indipendentemente da tutto, da patologie, limiti imposti o difficoltà, il punto di arrivo è solo uno: diventare una persona migliore. Occorre smetterla di relazionarsi con loro come se non fossero atleti che possono migliorare, in senso assoluto.»

E Giuseppe Pinto, Presidente CIP Puglia, suggella con queste parole il senso puro e umano delle attività praticate dai ragazzi con disabilità: «Noi siamo la parte pulita dello sport.»

E dopo la teoria, tocca alla pratica: nuovamente in presenza di Roberto Signoretto e della prof.ssa Floriana De Vivo, nella mattinata di domenica 6 maggio presso la Tensostruttura “Paolo Borsellino” in via del Petto si sono tenute le finali regionali di calcio a 5 FISDIR, in cui la Elos si è classificata seconda. Il torneo quadrangolare ha visto scendere in campo altre tre squadre pugliesi: ASD “Divertendoci insieme” Oria, Associazione Gargano 2000 Onlus Giovinazzo e ASD Disabili Delfino Manfredonia. Un classificatore, assieme al tecnico Signoretto, ha valutato gli atleti in campo e definito, individualmente, l’appartenenza al settore agonistico, pre-agonistico o promozionale, per permettere loro di esprimere il più possibile le proprie potenzialità in occasione della fase nazionale di Calcio a 5 a Firenze, prevista per fine mese. a Firenze. Una grande festa collettiva che ha dimostrato quanto detto nel pomeriggio precedente, ovvero che è nei loro sorrisi più spontanei che risiede il senso ultimo dello sport, quello ancestrale, coinvolgente, audace, genuino. Un libro aperto ancora da scrivere e che narra le storie di tutti, indistintamente, in continua crescita ed evoluzione.